La siccità di questa estate ha ucciso migliaia di alberi di Natale. A denunciarlo sono alcuni fornitori, soci della Cooperativa Agricola di Legnaia, in particolare del Casentino, e della montagna pistoiese.
La causa principale è da ricercare nelle alte temperature di questa estate e quindi nella siccità. E’ un vero e proprio blackout della produzione, che rischia di lasciare campo libero agli abeti di plastica "made in Cina” o agli abeti rossi che saranno importati dal Nord (in particolare Olanda e
Danimarca) e dall’Est Europa, pronti ad invadere il mercato. “E’ stato infatti stimato, tra i nostri fornitori, che ci saranno oltre 10mila piante in meno nel Casentino – ha sottolineato Simone Tofani, responsabile tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia – a causa delle temperature elevate di questa estate; in particolare sono seccati abeti di varie età, che avrebbero dovuto essere commercializzati proprio in questo periodo”. Ma i danni più gravi si registrano per le piante più giovani, di uno o due anni, la cui produzione è stata completamente annientata. E i danni, pertanto, saranno visibili anche per i prossimi 3-4 anni. “Un ulteriore problema, che va a sommarsi ai già esistenti in questo settore – hanno sottolineato dalla Cooperativa Agricola Legnaia – e sicuramente ci faremo portavoce a chi di dovere di questa grave crisi nel Casentino uno dei poli più importanti nella produzione di abeti rossi”.