Il mercato del Vino Nobile mette nel mirino Cina e Giappone

«Un gusto classico ed elegante, è quello che cerca il consumatore giapponese e che il Nobile rispecchia in maniera perfetta». Sono le parole di Mayumi Fukumura, vincitrice della Jet Cup 2012, il concorso giapponese che decreta i migliori sommelier di vino italiano, e da un anno anche ambasciatrice del Vino Nobile in Giappone e in Oriente. Con questa consacrazione il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano tira le somme dopo le varie tappe dell’ultimo viaggio in Oriente. Tokyo per il Giappone, Shangai e Hong Kong per la Cina. «Sono mercati in forte espansione e per il Nobile in questo momento ci sono molte possibilità di far crescere l’interesse», spiega Federico Carletti, presidente del Consorzio dei produttori. «Ciò che in particolare ci consente di penetrare in questi nuovi Paesi è l’eccellente rapporto qualità-prezzo dei nostri vini, oltre naturalmente alla ricerca di un brand italiano, o meglio Toscano, di grande fama».
 
Dati ICE – Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Istituto per il Commercio Estero ed elaborati dal Consorzio del Vino Nobile infatti, l’Asia rappresenterebbe uno dei mercati più in crescita negli ultimi anni e sebbene la quota di mercato sia ancora bassa (si parla del 6%, dato nazionale, confermato anche dall’export di Vino Nobile), le prospettive di crescita sarebbero altissime. In particolare il Giappone rappresenta il Paese dove si è registrato il picco più alto dell’export, con un +30% per il Vino Nobile dal 2009 al 2011. «Il fenomeno a cui assistiamo in Giappone, ma in generale in Oriente – spiega Thomas Francioni, responsabile eventi del Consorzio – è il calo importante dei vini francesi che va di pari passo con la voglia dei consumatori di questi Paesi di scoprire nuovi prodotti di qualità; per questo stiamo lavorando molto per spostare l’attenzione sul Vino Nobile». 
 
Sol Levante – Nell’ultimo viaggio in Oriente i produttori di Vino Nobile rappresentati dal Consorzio hanno potuto incontrare solo in Giappone oltre 200 ristoratori, 150 importatori, circa 80 tra responsabili di retail e operatori di settore. Ad Hong Kong, con la partecipazione di 15 aziende di Montepulciano all’Internatonal Wine and Spirit Fair,  l’interesse è stato altrettanto alto, monitorato dal costante afflusso di operatori registrato nei primi 2 giorni di fiera e dalle numerose interviste effettuate dalla stampa locale. Anche per questo da circa un anno il Consorzio del Vino Nobile ha individuato in questo Paese una ambasciatrice, Mayumi Fukumura, che si sta impegnando nello spiegare le qualità dei vini di Montepulciano e in particolare della zona di produzione.
 
Salute Nobile – Anche nel 2012, secondo le stime del Consorzio dei produttori, il Vino Nobile di Montepulciano si presenta in ottima salute, rispondendo alla crisi di consumi e alla forte concorrenza proveniente da prodotti di esteri con un nuovo “sold out”. Se cala il mercato italiano (il 39% del prodotto è stato assorbito dal consumo interno), cresce quello estero che nel 2011 aveva fatto segnare il 61%. Le “piazze” di riferimento per l’export rimangono la Germania, che assorbe il 45% del Nobile (e del Rosso di Montepulciano DOC), e la Svizzera con circa il 15 per cento; in generale l’Europa nel 2012 ha dimostrato una leggera flessione, dovuta anche al calo dei consumi. Di contro il Nobile si rafforza in un mercato già consolidato come quello degli Stati Uniti con una quota pari al 15% dell’export e con un trend molto favorevole per il grande paese nordamericano. Gli altri paesi dell’Europa Unita, assorbono, nel complesso, il 9% dell’export mentre sono significativi i flussi anche verso il Regno Unito (4%) e la Russia (3%). L’Asia è in crescita, come sottolineato, e con il 2012 si potrà parlare di un +30 per cento in media in questo mercato.

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