«Chiediamo alla Ue, al Governo attuale e a quello che avremo fra pochi mesi, alla regione e agli enti locali, un impegno a difendere e valorizzare il patrimonio verde-rurale, non come museo o retaggio del passato ma come parte viva ed essenziale di una economia sociale basato sul bene comune. La ‘green economy’ siamo noi, è l’agricoltura il cuore verde dell’economia». Con queste parole il presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci ha concluso il suo intervento di fronte al ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania, al convegno organizzato dalla Cia oggi a Firenze “Più agricoltura. Valorizzazione del territorio, sviluppo dell’economia, crescita del Paese”. Al convegno fiorentino hanno partecipato oltre 600 agricoltori provenienti da ogni provincia toscana, con la presenza degli assessori regionali all’agricoltura Gianni Salvadori e all’urbanistica Anna Marson. «E’ necessario incentivare il presidio del territorio – ha affermato Cinzia Pagni, vicepresidente Cia nazionale -, se gli agricoltori non hanno reddito sono costretti a lasciare l’attività, e con l’abbandono si arriva al degrado del nostro territorio. Ci vuole un’inversione di tendenza».
L’INTERVENTO DI PASCUCCI (CIA TOSCANA) – Pascucci ha ricordato i danni al territorio toscano a causa delle alluvioni delle ultime settimane, in alcuni casi per scarsa manutenzione del territorio dovute all’abbandono delle campagne. Nel periodo 2007-2010 ben 3mila ettari di superficie agraria sono stati occupati da nuovi insediamenti urbanistici. Dal 2000 al 2010 la toscana ha perso 100mila ettari di superficie agricola a causa dell’abbandono dell’attività agricola, in particolare nelle aree svantaggiate e montane, dove l’agricoltura è meno competitiva. «Le principali minacce per il nostro territorio – ha detto Pascucci –sono quelle derivanti dall’erosione dei suoli agricoli per altri impieghi e per l’avanzare della rendita speculativa, che aggredisce il territorio non appena viene meno il presidio della presenza agricola. La sfida della pianificazione dell’uso del territorio deve porsi come obiettivo primario ed imprescindibile quello della difesa della destinazione s’uso dei suoli agricoli; a partire da questa trincea e per rendere forti le linee di difesa, puntando sullo sviluppo e il dinamismo dell’agricoltura». E’ necessario – secondo la Cia Toscana – garantire il presidio del territorio, vero argine alle spinte speculative; soprattutto promuovere un’agricoltura competitiva e multifunzionale. «Al Governo e al ministro Catania – ha aggiunto Pascucci – chiediamo di continuare a battersi della sua proposta (DDL “consumo del suolo”) entro la legislatura, o lasciare al prossimo Governo con un testo già avanzato e concordato con le forze politiche e le Regioni». Per quanto riguarda le politiche regionali, Pascucci ha ricordato l’esperienza positiva dei Progetti integrati di filiera (Pif) e la rete di imprese promossa dalla Cia regionale che coinvolge 33 imprese agricole e cooperative per 4,5 milioni di investimenti.
IL MINISTRO MARIO CATANIA – Nel suo intervento con i giornalisti il ministro Mario Catania ha risposto sul Disegno di legge sul consumo del suolo “Il disegno è finalmente approdato alle camere spero ancora che, nonostante il poco tempo rimasto, possa essere approvato. Sarà molto difficile, ma sarebbe già significativo, se ci fosse l’approvazione da parte di uno dei due rami del Parlamento, lasciandolo poi come consegna ideale alla prossima legislatura”. Sulle alluvioni che hanno colpito la Toscana: “In questo periodo la Toscana è stata dilaniata e me ne rendo perfettamente conto. Stiamo aspettando tutta la documentazione per la solita procedura in caso di calamità naturali. Tutto quello che avviene mi convince sempre di piu’ che dobbiamo fare una buona prevenzione tenendo il territorio in ordine da un lato, e dall’altro diffondere sempre di piu’ strumenti di copertura assicurativa tra gli agricoltori. Abbiamo previsto per il 2013, 120milioni di fondi nazionali che si aggiungono a quelli comunitari e nel negoziato europeo – ha aggiunto Catania – Spero di ottenere una dotazione ancora più importante per i prossimi anni”. Poi ha risposto sull’Imu: “L’Imu sicuramente ha aggravato la situazione fiscale degli agricoltori come di tutti gli altri. In alcuni casi, l’Imu é effettivamente iniqua, perché i valori catastali su cui si basa non fotografano correttamente i valori immobiliari. Questo riguarda sia le abitazioni che, in una certa misura, i terreni. C’è una parte dei contribuenti, agricoltori e non, che è gravata in modo sensibile. Il governo ha presentato anche un disegno di legge di delega fiscale che finalmente contiene la riforma del catasto: una cosa che si doveva fare da cinquant’anni. Noi speriamo di lasciarla esecutiva, facendo approvare la delega, in modo che il catasto venga riformato”.