C’è preoccupazione nelle campagne italiane per l’arrivo della prossima ondata di maltempo, che da stasera fino a mercoledì prossimo porterà le temperature giù di colpo di 5-6 gradi, con pioggia, neve e gelo in tutta la penisola. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Da sempre in agricoltura -ricorda la Cia- il freddo improvviso ed eccessivo è sinonimo di perdite e disagi: maggiori costi per il riscaldamento di serre e stalle, prodotti orticoli a rischio, difficoltà nell’approvvigionamento mangimistico per gli allevamenti e nel trasporto e distribuzione dei prodotti, specialmente quelli freschi.
Nevicate al centro-nord – Di conseguenza, se le previsioni meteo verranno confermate e, in particolare al Centro Nord, le nevicate interesseranno non solo i rilievi montuosi ma anche l’entroterra -spiega la Cia- per le coltivazioni in campo aperto c’è pericolo di congelamento e blocco della crescita. Spinaci, radicchio, cicorie, cavoli, insalate, broccoli, verze, finocchi e carciofi sono i prodotti più “minacciati”. Tanto più che il clima mite delle ultime due settimane ha reso più sensibili i germogli. Mentre tra i settori più in allerta, oltre l’orticoltura, c’è anche la zootecnia, che potrebbe risentire della diminuzione di resa produttiva degli animali causata dalle rigide temperature.
Pericolo gelo – Ma soprattutto per le serre -aggiunge la Cia- le ricadute del freddo e del gelo sui costi di produzione potrebbero essere significative, portando a un ulteriore aggravio tra il 5 e il 10 per cento sulla voce “energia”. Solo nel terzo trimestre del 2012 (ultimi dati Istat disponibili), gli agricoltori hanno speso per il capitolo energetico il 12,6 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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