La crisi non risparmia il settore del florovivaismo, che in Italia copre il 6% della produzione agricola con un fatturato annuo di circa tre miliardi di euro. I problemi del comparto (oltre 16.700 fiorai, 7.000 vivai, e quasi diecimila punti vendita all’interno dei centri commerciali) sono legati soprattutto al rialzo del costo dei carburanti, fondamentali per il riscaldamento e raffreddamento delle serre. E’ quanto emerge dal convegno nazionale su Floricoltura e Vivaismo organizzato nella sede di Asproflor oggi a Torino.
Il commento – ”Asproflor con il supporto delle organizzazioni professionali agricole – ha rimarcato il vicepresidente di Asproflor Sergio Ferraro – ha chiesto con determinazione alle forze politiche di inserire nel decreto milleproroghe in fase di approvazione il bonus gasolio, quanto mai necessario alle aziende florovivaistiche per fronteggiare la gravissima crisi economica. Le aziende italiane infatti oltre al cronico gap tecnico, finanziario e commerciale, devono scontare nei confronti della concorrenza europea un enorme handicap energetico dovuto al caro gasolio, amplificato dall’abolizione dell’accisa zero sul gasolio da riscaldamento. La risposta – ha spiegato – potrebbe arrivare da una vera e propria rivoluzione energetica, che la politica dovrebbe favorire con adeguate risorse mirate a convertire gli impianti a gasolio con sistemi a biomasse, pompe di calore, biogas”.