Tra il terzo trimestre 2011 e il terzo trimestre 2012 in Basilicata sono “scomparse” 655 imprese agricole. In questo contesto è sempre più difficile favorire il ricambio generazionale specie perché per i giovani agricoltori resta sempre più difficile l’accesso al credito e senza di esso non c’è sviluppo.
E’ quanto evidenzia Giannino Lorusso, presidente Agia-Cia della Basilicata sottolineando che gli “under 35” incontrano tanti ostacoli per ottenere prestiti indispensabili per la crescita delle loro imprese. E i problemi diventano ancora più complessi davanti a una richiesta di finanziamento pubblico: per ottenerlo passano in media quasi due anni, mentre soltanto i costi burocratici legati all’avviamento aziendale ammontano a circa 7 mila euro l’anno.
La sitazione lucana – In Basilicata -secondo uno studio di Agia-Cia- le aziende agricole con giovani al di sotto dei 35 anni (secondo dati rielaborati da indagine Infoimprese-Unioncamere) sono circa un migliaio, di cui il 60 per cento in provincia di Potenza e il 40 per cento nel Materano, e rappresentano una quota di poco superiore al 25 per cento del complesso di imprese giovanili. Lo scarso ricambio generazionale è dovuto innanzitutto all’alto costo della terra che qui può raggiungere anche i 17.000 euro ad ettaro, dagli alti costi di avviamento, dalla scarsa immagine sociale dell’attività agricola, dalla carenza di formazione e di servizi di consulenza adeguati.
Cosa fare per i giovani agricoltori – Le proposte principali dell’Agia-Cia sono: un’Agenzia per il riordino fondiario per facilitare l’accesso alla proprietà della terra; la costituzione di società miste giovani e anziani, società in cui il l’anziano proprietario, titolare dell’azienda, entra in società con il giovane; misure per facilitare nuove imprese agricole attraverso l’accesso al credito e al mercato, la semplificazione normativa, la fiscalità agevolata, il supporto alla gestione. “I giovani agricoltori -continua Lorusso- hanno oggi impellente bisogno di sostegni per innovare le imprese, per competere sui mercati. Un problema che si pone urgente soprattutto in una fase di riorganizzazione della struttura aziendale, che contrappone all’elevata mortalità delle piccole aziende agricole un contestuale ampliamento della superficie media, aumentata del 69,6 per cento tra il 2006 e il 2012”.
I bandi – D’altra parte, attualmente per costruire un’azienda agricola solida e realmente competitiva, occorre, secondo l’Agia-Cia, una valida strategia imprenditoriale, che va supportata da adeguati investimenti nell’innovazione e, pertanto, da soluzioni efficaci di accesso al credito. È per tale motivo che è necessario mirare a un modello di “business specialistico”, che sia nelle condizioni di assicurare maggiore flessibilità ai finanziamenti a breve e medio termine, una diversificazione dell’assistenza finanziaria per le diverse filiere produttive, oltre che l’incentivazione di forme innovative di aggregazione.
"I bandi del Psr-Feoga del prossimo sessennio 2013-2020 -conclude Lorusso- sono un’opportunità per ridare fiducia e speranza ai giovani imprenditori agricoli sostenendoli nello sforzo per affrontare problemi quotidiani e di mercato. E’ evidente che senza i giovani, specie nella nostra regione caratterizzata dal fenomeno di invecchiamento dei titolari di aziende agricole, non ci può essere futuro per il settore primario. Chiediamo, pertanto, un’attenzione maggiore da parte della politica e delle istituzioni alle specifiche problematiche dei giovani agricoltori".