Rilancio dell’ovicaprino, lotta alla peste suina africana e un marchio per identificare inequivocabilmente i prodotti sardi. L’assessore regionale all’agricoltura della Sardegna, Oscar Cherchi, traccia un bilancio dell’anno appena concluso per l’agricoltura sarda, e rivela – in esclusiva ad agricultura.it – quelli che sono i programmi e gli obiettivi per il 2013.
Ass. Cherchi, che anno è stato il 2012 per l’agricoltura della sua regione, tracci un breve bilancio.
E’ stato un anno difficile in tutta Europa e l’Italia, come gli altri Paesi, ha risentito della situazione economica difficile e del calo dei consumi. Ovviamente anche la Sardegna è stata condizionata dagli eventi negativi, che, innegabilmente, ci hanno costretto spesso ad agire in emergenza. Nonostante ciò la Regione è riuscita a fare di necessità virtù e sono convinto che da qui a poco cominceremo ad invertire la tendenza. Nello specifico dell’agricoltura, uno dei segnali più positivi che ci fa guardare verso il futuro con un pizzico di prudente ottimismo, è stato il raggiungimento, nonostante le previsioni catastrofiche di qualcuno, del cosiddetto N+2: Per il secondo anno consecutivo infatti, abbiamo speso o avviato alla spendita tutti i fondi europei che rischiavano il disimpegno. Anzi, siamo andati oltre, incrementando di 20 milioni la somma spesa nel 2011. Quest’anno sono, infatti, 180 i milioni a disposizione contro i 160 impegnati e spesi l’anno passato, che sono a loro volta passati dai 65mln del 2007 ai 40 mln del 2008, 74mln del 2009 e 120mln del 2010. Fondamentale per il raggiungimento di questo traguardo è stata l’adozione di procedure automatizzate per le istruttorie che hanno consentito l’erogazione di oltre 50 mln in tempi brevi, assicurando precisione nei controlli.
Quali saranno le iniziative ed azioni previste per il 2013 per il rilancio (o conferme) dell’agricoltura regionale?
La stragrande maggioranza di interventi sono inclusi nel raggiungimento anche per il 2013 dell’obbiettivo di spesa delle risorse comunitarie, ma saremo impegnati su tanti fronti. Uno di quelli che ci vedranno particolarmente attivi sarà quello che riguarda il riordino fondiario. Un intervento già cominciato grazie alla collaborazione con il Consorzio di Bonifica della Sardegna meridionale. Si tratta di unire, mediante un complesso sistema di accorpamenti e compensazioni, terreni agricoli distanti fra loro appartenenti allo stesso proprietario. In questo modo, l’operatore agricolo avrà a disposizione un terreno di maggiori dimensioni piuttosto che tanti piccoli appezzamenti distanti fra loro, con l’indubbio vantaggio di una riduzione dei costi di gestione del fondo. Una volta completato questo percorso sarà anche più semplice, per chi lo ritiene opportuno, aggregarsi fra produttori, come io auspico. Con l’assessorato della Sanità siamo impegnati per debellare definitivamente la piaga della Peste Suina Africana. Al mio assessorato è assegnato il compito di studiare e favorire l’applicazione delle misure necessarie al benessere animale e alla creazione dei presupposti perché l’allevamento clandestino non sia più praticato e che invece il sommerso venga regolarizzato nell’interesse di tutti. Nel mese di gennaio verrà firmata, d’intesa con i comuni del territorio interessato e con altre istituzioni, una Convenzione per la tutela del ‘Cavallino della Giara’, un equino di piccole dimensioni che vive sull’altipiano della Giara, centro Sardegna, e che è un elemento fondamentale della biodiversità isolana che vogliamo salvaguardare. Nel settore della pesca, nel 2013 saranno avviate le procedure di evidenza pubblica con le quali si arriverà agli affidamenti delle concessioni di pesca negli stagni e negli specchi acquei demaniali nei modi e per i periodi previsti dalle leggi comunitarie e nazionali. Puntiamo anche ad una ridistribuzione più equa delle quote tonno stabilite dalla UE verso le tonnare della Sardegna. Saremo presenti nelle fiere di settore più importanti a livello nazionale e internazionale per la promozione dei prodotti sardi d’eccellenza. A breve sarà presentato un marchio distintivo che aiuterà i consumatori a identificare facilmente i prodotti della Sardegna, ormai universalmente apprezzati per la loro qualità. E poi continueremo la nostra battaglia per il rilancio dell’ovicaprino, un settore strategico nell’economia agricola della nostra regione. Insomma, c’è tanto da fare, ma la strada è tracciata.
In vista delle prossime Politiche, cosa auspica dal nuovo Governo nazionale e cosa chiede per l’agricoltura?
Ovviamente mi auguro di poter interloquire con un governo che sia vicino alla nostra visione della politica. Ma chiunque ci sarà a guidare l’Italia, ci vedrà agguerriti come sempre in difesa dei diritti dell’agricoltura sarda. Abbiamo in sospeso una questione di importanza fondamentale per noi: l’IMU in agricoltura. Per tutta una serie di motivi per noi validissimi e che abbiamo ampiamente documentato, la Sardegna ha tutti i requisiti per esserne esentata. Abbiamo, a questo proposito, emesso un apposito decreto che estende al 95% del territorio sardo il concetto di "zona svantaggiata". Questo è uno degli obbiettivi che il Governo, di qualunque colore esso sarà, dovrà aiutarci a raggiungere. Ma, ripeto, non sarà l’unico.
Il 2013 sarà l’anno che porterà l’agricoltura nella nuova Pac: qual è il ruolo che a suo avviso dovrebbero avere le Regioni e quali interventi e modiche finali auspica sul documento attuale?
Ogni regione ha le sue esigenze particolari, legate alla conformazione del territorio e alle produzioni caratteristiche. Di tutto ciò non si può non tenerne conto. Per noi, tanto per fare un esempio, sarà fondamentale che i pagamenti in agricoltura previsti dalla Pac, non vengano stabiliti in base allo storico ma in considerazione dell’estensione dei terreni agricoli.
In conclusione: per il 2013 quali sono i buoni propositi e gli aspetti da migliorare per la “sua” agricoltura?
Oltre agli aspetti già citati, vogliamo continuare e incentivare la conoscenza dei prodotti tipici e dell’eccellenza sarda. É una politica che ci sta premiando perchè sono sempre di più gli estimatori della Sardegna in tutti i suoi aspetti, non solo per la bellezza delle coste, del mare e del suo interno, ma anche sotto l’aspetto enogastronomico. Per questo abbiamo puntato decisi sulla creazione di un marchio che contraddistingua inequivocabilmente un prodotto sardo dagli altri. Proprio in questi giorni verrà presentato ufficialmente e diventerà la carta d’identità della genuinità dei prodotti sardi.