La Svezia ha recentemente proposto, in seno ai lavori della Commissione all’agricoltura Ue, una tassa ulteriore da apporre sulla carne destinata all’alimentazione con il fine di scoraggiarne il consumo.
Una clamorosa e inconcepibile presa di posizione sostenuta da argomentazioni perlomeno discutibili.
Da un lato il Paese scandinavo, sollecitando la necessità del provvedimento, fa chiaro riferimento alla tutela della salute dei consumatori, ignorando che la dieta alimentare, negli ultimi decenni, è migliorata soprattutto grazie all’aumento della presenza della carne nei pasti giornalieri.
In secondo luogo, e su questo punto i toni si fanno maggiormente incisivi, la consulta agricola dello stato nord-europeo accusa l’intera filiera zootecnica di rappresentare uno dei settori che maggiormente incidono negativamente sulla sostenibilità ambientale. A nulla dunque sono valsi i sacrifici di migliaia di agricoltori europei, e italiani in particolar modo, impegnati da anni ad attenersi a rigorosi vincoli normativi, a partire dalla rigidissima direttiva nitrati.
Protesta – L’Assessorato Regionale all’Agricoltura della Regione Piemonte disapprova integralmente la proposta, da qualche anno a questa parte periodicamente sono promosse campagne di disincentivo del consumo di carne, negando le ottime proprietà da sempre riconosciute a questo tipo di alimento fondamentale. Sempre più frequentemente, inoltre, si accende il dibattito sull’inquinamento dovuto agli allevamenti, dimenticando volutamente comparti economici -con particolare riferimento agli impianti industriali- che da decenni si contraddistinguono per un impatto devastante sull’ambiente. L’Assessorato Regionale si impegna a mantenere nelle sedi opportune una posizione ferma di opposizione alla proposta della Svezia, proseguendo sul territorio un’azione di sostegno, supporto e promozione della filiera zootecnica, convinta della qualità nutrizionale e della genuinità delle carni allevate negli efficienti impianti di allevamento Piemontesi.
