La Cia-Confederazione italiana agricoltori e la Confagricoltura chiedono al governo massima chiarezza sul gettito dell’Imu agricola e sono pronte, oltre ad iniziative di carattere sindacale, anche ad azioni legali per il rispetto degli impegni contenuti nel Decreto legislativo (201/11) istitutivo dell’imposta che prevede l’introduzione di una “clausola di salvaguardia” per il settore primario. Lo sostengono i presidenti delle due Organizzazioni, Giuseppe Politi e Mario Guidi, in una lettera inviata ai ministri delle Politiche agricole Mario Catania e dell’Economia Vittorio Grilli.
Richieste – La richiesta di informazioni è dettata dal fatto che nei confronti del Tavolo tecnico sull’Imu, il governo -scrivono i due presidenti- “si assumeva il lodevole impegno di provvedere a un’eventuale revisione delle aliquote relative ai fabbricati rurali strumentali e ai terreni agricoli (ad opera di un Decreto del presidente del Consiglio da emanarsi entro il 10 dicembre 2012)”. E questo “sulla base dell’andamento del gettito Imu derivante dal pagamento della prima rata Imu e sulla base delle risultanze dell’accatastamento”. “A suo tempo abbiamo già provveduto -affermano Politi e Guidi- a sollecitare l’emanazione del Dpcm nelle sedi appropriate, ben consapevoli delle difficoltà temporali rappresentate, anche dal termine dell’accatastamento dei fabbricati rurali, a oggi iscritti nel catasto terreni, fissato al 30 novembre scorso”.
Imu – Tuttavia, essendo giunti alla metà di febbraio, i presidenti di Cia e Confagricoltura scrivono “di aver concesso un congruo periodo di tempo alla verifica sia del gettito Imu dell’anno 2012 sia all’attività di monitoraggio del processo di accatastamento dei fabbricati rurali”. Per questo chiedono “di essere informati sullo stato dell’arte di tali verifiche, nel rispetto del principio di trasparenza che da sempre ha contraddistinto la nostra collaborazione”.