Si chiama “Bio e Mare” ed è la prima e unica cooperativa italiana di pesca in mare tutta al femminile che si trova a Marina di Carrara in Toscana. Lo afferma la Federcoopesca-Confcooperative in occasione della giornata dell’8 marzo.
La forza della diversità – Si tratta di una squadra, nata nel 2010, composta da donne di età e nazionalità diverse, con italiane, brasiliane, colombiane, una bulgara e una polacca, che si occupa di tutta la filiera: dalla pesca in mare, con tanto di peschereccio, alla lavorazione e alla vendita dei prodotti ittici; il tutto con un occhio di riguardo per la salute e l’ambiente visto che si utilizzano solo metodi biologici e quello che rimane invenduto in giornata viene trasformato in creme, sughi, sott’oli, sott’aceti. La creatività, la tenacia, l’intraprendenza di queste donne, ricorda la Federcoopesca, gli sono valse lo scorso anno il Premio Bellisario.
Poche donne nel settore – Rimane tuttavia scarsa l’incidenza percentuale delle donne nel settore della pesca e dei servizi connessi pari a circa il 12%, che sale intorno al 30% per le operatrici impegnate nella piscicoltura e nell’acquacoltura. La forza lavoro maggiore al femminile si trova nell’industria di lavorazione e conservazione dei pesci e prodotti a base di pesci. Tra le regioni a piu’ alto impiego femminile ci sono Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia.