La Politica Agricola comune è stata approvata oggi dall’Europarlamento riunito in plenaria a Strasburgo.
«Abbiamo raggiunto un giusto equilibrio tra sicurezza alimentare e miglioramento della protezione ambientale, in modo che la nuova politica agricola dell’Ue sia in grado di fornire ancora più beni pubblici ai cittadini europei – ha commentato il presidente della commissione Agricoltura, Paolo De Castro – Ma deve anche essere resa meno burocratica e più equa per gli agricoltori, non da ultimo per rafforzarli per far fronte a situazioni di crisi. Questa sarà la nostra posizione al momento di negoziare la sua forma definitiva con gli Stati membri». Secondo quanto deciso a Strasburgo, le differenze nei livelli di finanziamento per gli agricoltori tra gli Stati membri dovrebbero essere ridotti un po’ più velocemente rispetto a quanto proposto dalla Commissione europea. Gli agricoltori di nessuno Stato membro dovrebbero ricevere meno del 65% della media Ue.
Esclusione dai finanziamenti – Il Parlamento ha anche votato a favore della pubblicazione dei beneficiari dei finanziamenti agricoli e ha inserito un elenco di proprietari terrieri, come gli aeroporti e le società sportive, che dovrebbero essere automaticamente esclusi dal finanziamento comunitario a meno che non dimostrino che l’agricoltura contribuisce a una quota sostanziale del loro reddito.
Vantaggi per i giovani – E ancora, secondo il mandato negoziale approvato, i giovani agricoltori dovrebbero ottenere un 25% in più sui pagamenti, per un massimo di 100 ettari, e gli Stati membri dovrebbero essere liberi di utilizzare più fondi per sostenere i piccoli agricoltori. Il Parlamento ha poi sostenuto la proposta dell’esecutivo di Bruxelles di stabilire un tetto massimo per i pagamenti diretti a qualsiasi azienda a 300mila euro e di ridurre sostanzialmente i pagamenti per chi riceve piu’ di 150mila. I deputati sono poi d’accordo che il 30% dei bilanci nazionali per i pagamenti diretti dovrebbe essere subordinato al rispetto delle misure di "greening" obbligatorie, ma sottolineano che le misure (la diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti e la creazione di "aree di interesse ecologico") devono essere rese più flessibili e graduali.
Aiuti per i produttori di latte – Quanto alle quote latte, i deputati suggeriscono di prevedere aiuti per almeno tre mesi per i produttori di latte che hanno volontariamente tagliato la produzione di almeno il 5%. Dopo il voto di oggi, la riforma della politica agricola dell’Ue sarà decisa congiuntamente dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione e i negoziati dovrebbero iniziare a fine marzo, inizio aprile.