Con il voto del 24 e 25 febbraio scorsi si è aperto un nuovo capitolo del mio impegno politico e nelle Istituzioni. Una nuova sfida, nella quale la soddisfazione e la emozione per essere stato eletto Senatore della Repubblica sono stemperate dal magone che provo nell’interrompere una pagina bellissima di esperienza al governo delle Istituzioni, ma anche sul profilo personale. Fare l’Assessore regionale alle Risorse agroalimentari, in una regione come la Puglia, con l’impegno e la passione che ci ho dedicato, mi ha permesso di interloquire con un mondo speciale, fatto di persone stupende che tanto mi hanno regalato umanamente e di realtà territoriali e lavorative generose e straordinarie. Una esperienza che mi ha visto condividere con quel mondo un percorso incentrato su obiettivi ambiziosi e che ha saputo (ri)accendere passioni ed energie.
In questi anni, ho sempre guardato a me come ad un tassello di un mosaico molto più grande in cui i produttori con le organizzazioni di categoria, i sindacati ed i lavoratori agricoli, la intera struttura assessorile, fatta di donne e uomini appassionati e capaci, hanno vissuto in prima persona, ma tutti in grande simbiosi, un protagonismo diverso rispetto al passato, che ha saputo generare traguardi importati. Due su tutti: la strepitosa affermazione del vino pugliese, oggi principe riconosciuto del panorama enologico internazionale e l’approdo ad un progetto strategico che individua nel definitivo riconoscimento del Marchio "Prodotti di Qualità Puglia" la bussola ambiziosa per il futuro
Una sinergia che ha saputo misurare i suoi effetti sui versanti più innovativi e che ha reso la Puglia regione all’avanguardia: penso, solo per ricordarne qualcuno, alle Masserie Didattiche, al Concorso nazionale dei vini Rosati o al recente potenziamento dei Centri di Assistenza Agricola, frontiera nazionale della semplificazione burocratica ed amministrativa in tema agricolo.
Queste poche righe, allora, per ringraziare il "mondo agricolo pugliese" dello spirito collaborativo che ha saputo mettere in campo, entrando sempre e comunque nel merito degli obiettivi che intendevamo raggiungere, ma anche per affermare, ancora una volta, che considero queste stesse direttrici i temi su cui poter realizzare una ripartenza dell’economia del Paese.
Porto con me a Roma questo straordinario bagaglio di esperienze e di valori, seppure in un quadro nazionale complicato di cui è difficile prevederne con certezza l’evoluzione. In questo scenario complicato e di difficoltà solo una cosa mi è chiara: non cessa qui il mio impegno per la "mia" Puglia e per la "mia" agricoltura, pugliese e mediterranea.
Informazione pubblicitaria