Al pari di qualsiasi altro contribuente, anche l’imprenditore agricolo è accertabile dal fisco. Dichiarando al fisco i redditi catastali dei terreni, è possibile che una verifica non adeguatamente preparata possa portare lo stesso imprenditore all’attenzione degli accertatori fiscali. I redditi catastali infatti, difficilmente rappresentano la reale redditività dell’attività , anche se, per la determinazione delle imposte è proprio su questi redditi che l’imprenditore assolve il suo “dovere di contribuente”. Ed allora indispensabile che l’imprenditore dia trasparenza (e corpo!) al fatturato IVA dell’attività esercitata. Per altro le imposte dovute sono davvero poca cosa. Negli ultimi anni l’Amm.ne finanziaria (ma anche l’Inps) al fine di valutare l’effettiva redditività dell’attività agricola si è sempre più orientata a valutare l’IRAP. Irap corretta, dato che per la determinazione della base imponibile di questa Imposta non si considerano le spese per i dipendenti, i contributi comunitari, ed in modo “grossolano” l’acquisto o la vendita dei beni strumentali. Lo strumento accertativo che oggi fa notizia è il redditometro. Come lascia intendere la sua denominazione, è un “metro” con il quale il fisco misura la capacità di spesa dei contribuenti in relazione ai redditi posseduti. La capacità di spesa della persona viene valutata partendo dalle spese effettivamente effettuate o rilevate statisticamente, e confrontando queste con i redditi posseduti dal contribuente. Tenendo conto di quanto sopra riportato in merito alla determinazione dei redditi dell’imprenditore agricolo, è indispensabile che lo stesso, anche nell’interesse dei collaboratori familiari, dichiari un adeguato fatturato e da questo un adeguato valore IRAP. Ala pari di tutti8 i contribuenti è opportuno che conservi con cura le ricevute o gli atti con i quali, se del caso, contrastare le presunzioni del fisco. Tutti i passaggi di denaro di una certa importanza, anche nell’ambito del nucleo familiare, devono avere una tracciatura bancaria. Se ad esempio, il nonno compra l’auto al nipote, è indispensabile che sia il nonno a pagare con bonifico o con assegno bancario. Se per qualsiasi motivo nonno e nipote ritengono opportuno far figurare il pagamento a nome del nipote, è indispensabile che il passaggio di denaro avvenga tramite bonifico o assegno bancario. Nella prima ipotesi il nonno potrà inserire nella causale del bonifico la motivazione di questo regalo, nella seconda è opportuna una scrittura privata alla quale dare data certa tramite spedizione postale quale plico senza busta. E così se invece dell’auto, è la rata del mutuo pagata dal genitore, la bolletta, la vacanza, ecc. Così facendo il problema della capienza reddituale viene spostata dal nipote o figlio al familiare, che a sua volta deve avere “i numeri” per dimostrare la disponibilità legittima delle somme utilizzate. Cosa conservare: tutte le ricevute e fatture intestabili al contribuente o ai familiari a carico, dalle ricevute di pagamento delle rette scolastiche, alla fattura per l’eventuale acquisto di elettrodomestici, mobili, ecc., alle ricevute per pagamento delle bollette, assicurazioni, viaggi e vacanze.
Redditometro, l’imprenditore agricolo è accertabile
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