La mancanza di acqua potabile è una delle maggiori cause di morte nel mondo. Basti pensare che al giorno d’oggi ci sono ancora 894 milioni di persone che non hanno accesso all’acqua potabile e che ogni anno circa un milione e mezzo di persone muore per cause relative alla mancanza d’acqua. “E’ quanto emerge da un’analisi della Un- Water, ripresa dall’Oma, Organizzazione Mondiale degli Agricoltori, in occasione della giornata mondiale dell’acqua. “L’acqua è il pilastro fondamentale per qualsiasi strategia che voglia contrastare la fame nel mondo– afferma l’Oma – ed è basilare per la sicurezza alimentare del mondo. Gli effetti del cambiamento climatico stanno mettendo a dura prova le risorse d’acqua del pianeta e la vita di milioni di agricoltori”.
Cibo e acqua – C’è infatti una strettissima relazione tra la produzione di cibo e le risorse d’acqua. Sempre secondo Un – Water per produrre cibo giornaliero per una sola persona occorrono dai 2mila ai 4mila litri d’acqua. Non a caso il 70% dell’acqua nel mondo è utilizzata per irrigare i campi e solo l’8% viene destinata all’uso domestico.
Aumento della popolazione – Con l’aumento esponenziale della popolazione mondiale la situazione potrebbe precipitare. Si stima che nel 2050 si dovrà produrre circa un miliardo di tonnellate di cereali e almeno 200milioni di carne in più rispetto ad oggi, per soddisfare la richiesta di cibo. Calcolando che per un chilo di carne sono necessari 15mila litri d’acqua la situazione rischia di diventare drammatica. Entro il 2025 circa due terzi della popolazione mondiale potrebbero vivere in una zona con difficile accesso all’acqua. “Gli agricoltori devono essere supportati – conclude l’Oma –per una migliore gestione dell’acqua, ma ci vogliono investimenti e incentivi che mettano al centro di tutto l’agricoltura. Per questo la sicurezza alimentare e il cambiamento climatico saranno al centro dell’Assemblea Generale dell’Oma che si svolgerà a Niigata, Giappone, dal 15 al 18 aprile”.