«Anche in tempi di austerity l’Europa deve impegnarsi a trovare gli incentivi per sostenere le piccole e medie imprese e aiutarle a non sprecare risorse». Lo ha detto Janez Potocnik, commissario Ue all’Ambiente, oggi a Pisa, a margine di un’iniziativa promossa dalla Provincia sull’uso sostenibile delle risorse. «In realtà – ha aggiunto – c’è già un approccio diversificato a questo tema sia da parte di grandi compagnie che già si sono attrezzate con importanti investimenti a un modello di business più rispettoso del pianeta. Tuttavia ci sono tante persone che non conducono un’esistenza rispettosa dell’ambiente, né grandi compagnie che investono contro l’inquinamento e il depauperamento delle risorse ambientali».
Potocnik traccia la rotta – L’attenzione del commissario europeo all’ambiente si è focalizzata soprattutta su una realtà portante del sistema industriale e produttivo italiano: la piccola e media impresa, coinvolgendo quindi anche le tante aziende agricole che operano e lavorano nello Stivale. «Differente è il discorso per le piccole medie imprese che, spesso, non hanno i mezzi economici per impostare una strategia di business tale da tenere in considerazione anche comportamenti virtuosi – ha specificato Potocnik-. È su questo aspetta che l’Europa può intervenire con incentivi economici per sostenerle negli investimenti. Ci impegneremo molto anche nel campo dell’informazione per creare una consapevolezza europea che sia concreta e vada al di là dei semplici slogan».
L’import-export e il consumo delle materie prime – Il commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik, si trovava a Pisa per un dibattito con oltre 200 cittadini sull’uso sostenibile delle risorse. L’evento, al quale ha partecipato anche il sindaco della città toscana, Marco Filippeschi, ha sviluppato il tema dell’uso sostenibile delle risorse, una delle priorità d’azione di Potocnik, secondo cui in Europa «oltre la metà dei materiali che impieghiamo sono importati, e importiamo sei volte di più di quanti poi non ne esportiamo». L’Ue ad esempio compra all’estero il 48% del rame, il 64% di zinco e bauxite, il 78% del nickel. In Europa, ciascun cittadino usa 16 tonnellate di risorse l’anno e ne getta 6 tonnellate, di cui la metà finisce in una discarica: questo significa 3 tonnellate a persona ogni anno. Per questo l’Unione ha bisogno di invertire la rotta e puntare di più su un uso sostenibile delle risorse. «La riduzione dell’1% nell’uso dei materiali in Europa – ha affermato nei giorni scorsi Potocnik – vale fino a 23 miliardi di euro in più per le imprese e fra i 100mila e 200mila nuovi posti di lavoro».