Auguri di buon lavoro al ministro Nunzia De Girolamo e propositi di collaborazione da parte del mondo dell’agricoltura italiana.
CONAF – «Al premier Enrico Letta e ai neo ministri, in particolare ad Annamaria Cancellieri (Giustizia), a Nunzia De Girolamo (Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) e Andrea Orlando (Ambiente), vanno i migliori auguri di buon lavoro del Conaf e i miei personali, ricordando la massima disponbilità e la piena collaborazione da parte della nostra categoria professionale». E’ questo il primo commento di Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf) in seguito alla presentazione dell’esecutivo da parte del premier Enrico Letta. Domani mattina il giuramento. Un augurio di buon lavoro a nome dell’intero Consiglio nazionale: «Cogliamo l’occasione – afferma il presidente Conaf, Andrea Sisti – per comunicare ai neo ministri la piena disponibilità per una proficua collaborazione con il Consiglio nazionale e con i nostri 22mila iscritti che operano quotidianamente sul territorio nazionale. Sicurezza alimentare, produzioni di qualità, tutela ambientale e del paesaggio, sono alcune delle tematiche attuali e centrali, che vedranno impegnati il Governo e i dottori agronomi e dottori forestali, nel presente e nei prossimi anni».
AGRINSIEME – “Al nuovo governo presieduto da Enrico Letta ed al neo-ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo rivolgiamo i nostri auguri nella speranza che finalmente si possa dare una svolta positiva che permetta al Paese di uscire dalla crisi e porre l’attenzione concreta sull’economia reale e sull’agricoltura e l’agroalimentare: un patrimonio prezioso, fondamentale per il nostro sistema economico e che può contribuire in maniera tangibile alla crescita”. Lo afferma Giuseppe Politi, coordinatore di Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). “La compagine è innovativa e trova ad attenderla un compito non semplice. Quindi all’Esecutivo ed in particolare al neo-ministro delle Politiche agricole poniamo – rimarca il coordinatore di Agrinsieme- precise priorità: una rinnovata politica per l’agroalimentare, un forte e incisivo impegno a Bruxelles sulla riforma della Pac, una concreta concertazione per ricostruire un corretto rapporto tra esecutivo e parti sociali”. “Il coordinamento Agrinsieme -conclude Politi- costituisce una componente prioritaria della rappresentanza agricola e cooperativa del nostro Paese ed è proprio in virtù di ciò intendiamo offrire, con senso di responsabilità e con un impegno necessario a questa delicata fase, la nostra fattiva partecipazione e ci attendiamo, dunque, di costruire un rapporto di reciproca collaborazione con un rinnovato ascolto delle componenti sindacali, aspetto che è venuto meno nei precedenti governi”.
COLDIRETTI – “Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Ministro delle politiche agricole che siamo certi che con la sua freschezza saprà interpretare al meglio la rivoluzione in atto nell’agricoltura e nel territorio. L’agricoltura e il cibo italiano e cio’ che essi generano in termini di nuove opportunità occupazionali ed economiche, ma anche di qualità della vita, salute, paesaggio e cultura, rappresentano una strada per costruire una Italia migliore e piu’ competitiva nel mondo.” E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini con riferimento al giuramento del nuovo Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo, il piu’ giovane componente dell’Esecutivo. Sin d’ora – continua Marini – assicuriamo la piena e leale collaborazione della Coldiretti, a partire dall’importante negoziato europeo sulla riforma della Politica Agricola Comune in corso a Bruxelles. E’ questa l’occasione – conclude Marini – per ringraziare il Ministro uscente Mario Catania e l’intero Esecutivo Monti per l’impegno e l’assunzione di responsabilità in un momento particolarmente difficile per il Paese.
CONFEURO – L’impegno che attende il nuovo ministro per le Politiche Agricole Nunzia De Girolamo, – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è gravoso e complesso, ed è per questo che le rivolgiamo i nostri migliori e sinceri auguri di buon lavoro. Il settore agroalimentare sta vivendo anni particolarmente bui, tra i peggiori della sua storia; e le riforme strutturali volte a favorirne un radicale rinnovamento non possono più attendere e divengono quanto mai urgenti. Il nostro auspicio, e a tal proposito la giovane età del neoministro non può che essere una buona notizia, è che Nunzia De Girolamo sappia guardare con interesse a tutti quei giovani che vorrebbero impegnarsi a favore dell’agricoltura italiana ma che non sono messi in condizione di farlo. Il lavoro che la Confeuro svolge sin dalla sua nascita – prosegue Tiso – è convintamente proiettato sull’idea che solo attraverso la cooperazione si possa restituire al primario la centralità che gli spetta; ed è proprio per queste ragioni che diamo al nuovo ministro per le Politiche Agricole tutta la nostra disponibilità a discutere insieme quelle misure capaci di traghettare l’agricoltura fuori dalla grave fase recessiva. Sul versante del nuovo governo – conclude Tiso – rimangono le nostre forti perplessità sulla sua capacità di dare al paese una guida incisiva e coerente, ma come è nostra abitudine giudicheremo i fatti senza alcuna pregiudiziale.
ASSOCIAZIONE CITTA’ DEL VINO – “Saluto con grande piacere la mia concittadina Nunzia De Girolamo neo Ministro per le politiche agricole. Mi auguro che, grazie anche alla nostra comune origine, si possa fin da subito collaborare per sostenere adeguatamente l’agricoltura italiana e, in particolar modo, la viticoltura, che rappresentano il fiore all’occhiello del made in Italy”. Sono queste le parole con cui di Pietro Iadanza, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino e assessore al patrimonio del Comune di Benevento, commenta la nomina della beneventana Nunzia De Girolamo, 38 anni, deputato Pdl, avvocato, al vertice del Ministero delle politiche agricole, chiamata a ricoprire questo ruolo dal presidente del consiglio incaricato Enrico Letta. “Origini beneventane a parte – afferma ancora Pietro Iadanza – mi fa piacere che sia innanzitutto una donna alla guida di questo ministero; l’agricoltura italiana ha nelle donne un punto di riferimento importantissimo dato che sono donne moltissime imprenditrici titolari di aziende agricole che con grande intelligenza portano avanti il loro lavoro. Se poi guardiamo al mondo del vino, sono veramente tante le donne che ne reggono le sorti di marchi prestigiosi, vere ambasciatrici nel mondo della nostra identità”. I problemi che la neo ministra si troverà con urgenza da affrontare sono molteplici. Per quanto riguarda le Città del Vino, restano immutate le richieste che, prima del voto del 25 febbraio scorso, erano state avanzate alle forze politiche in campo. “C’è molto da fare – afferma ancora il presidente delle Città del Vino – perché per la nostra agricoltura occorre una politica strutturale che rilanci il settore, perché il bello e il buono dell’Italia devono diventare la nostra nuova industria. Pertanto ribadiamo anche in questa occasione quali sono, a nostro avviso, le cose più urgenti da fare; l’agricoltura, nonostante la crisi, regge e offre persino nuova occupazione”. Promuovere la semplificazione burocratica alleggerendo la gestione amministrativa delle aziende agricole; gli agricoltori perdono più tempo dietro una scrivania che a lavoro nei campi; favorire l’accesso al credito per le aziende agricole e incentivi che favoriscano il ricambio generazionale; attrezzare le aree rurali di infrastrutture web (wireless, nuove tecnologie, ecc.) e di infrastrutture di area (viabilità secondaria, piste ciclabili, manutenzione strade bianche e rurali, linee ferroviarie turistiche) per incentivarne la conoscenza e lo sviluppo socio-economico dei territori rurali; sostenere la filiera corta, la tracciabilità, la biodiversità, il no agli Ogm, la lotta alla contraffazione agroalimentare scoraggiando l’italian sounding; salvaguardare i piccoli Comuni rurali e valorizzarne il ruolo di presidio territoriale e democratico, dotandoli delle giuste risorse per mantenere i servizi essenziali per i cittadini; favorire l’integrazione, l’occupazione e formazione dei lavoratori agricoli immigrati attraverso la concessione della cittadinanza italiana; inserire nei programmi scolastici tematiche legate all’educazione alimentare e al consumo dei prodotti locali, all’educazione al bere consapevole e al valore culturale del vino italiano, finanziare la ricerca, la cultura e la formazione; favorire la promozione dei distretti enogastronomici e incentivare il rapporto tra pubblico e privato per rilanciare le Strade dei Vini e dei Sapori e per sviluppare l’offerta turistica legata all’enogastronomia che valorizzi le eccellenze dei territori; favorire tra i Comuni la redazione di piani regolatori volti alla tutela del paesaggio, delle colture storiche (vigneti, uliveti, ecc.) e dei saperi tradizionali e rilanciare la proposta di legge sullo stop al consumo di suolo agricolo; favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali legate alla Green Economy e alla sostenibilità ambientale.
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