“Siamo favorevoli all’adozione in Italia della clausola di salvaguardia nei confronti degli Ogm. Per questo motivo condividiamo la mozione presentata in Parlamento dall’on. Susanna Cenni, con la quale s’impegna il governo a muoversi su questa linea per evitare ogni forma di coltivazione nel nostro Paese di organismi geneticamente modificati a livello europeo e di tutelare la sicurezza del modello economico e sociale di sviluppo dell’agroalimentare italiano, garantendo così consumatori e produttori agricoli”. Lo sostiene il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi. “Siamo fermamente convinti che gli Ogm -aggiunge Politi- non servono alla nostra agricoltura diversificata e saldamente legata alla storia, alla cultura, alle tradizioni delle variegate realtà rurali. La nostra contrarietà non è ideologica. Siamo, infatti, convinti che in Italia ed in Europa è possibile produrre colture libere da biotech, con beneficio per l’ambiente, la salute, nonché per migliorare il reddito degli agricoltori e degli allevatori”. “Non dobbiamo, inoltre, sottovalutare che nel nostro Paese c’è un fronte anti-Ogm molto più ampio. La sicurezza alimentare, il principio di precauzione, la qualità delle produzioni -rimarca il presidente della Cia- sono argomenti che stimolano gli interessi dei cittadini italiani, i quali hanno più volte ribadito la loro contrarietà al biotech e soprattutto l’intenzione di voler mangiare bene, sano e tipico”.
La posizione Cia – “Questo, tuttavia, non significa che la nostra posizione sia oscurantista. Da parte della Cia -avverte Politi- non c’è alcuna preclusione nei confronti della scienza e della ricerca. Il tutto, comunque, deve essere fatto nel pieno rispetto del principio di precauzione e della tutela delle esigenze peculiari delle produzioni di qualità e tipiche dei territori agricoli italiani. Nessuno ha mai pensato che fine farebbero i prodotti tipici e di qualità delle nostre terre con le coltivazioni Ogm. Quei prodotti che sono il frutto di una biodiversità eccezionale che contraddistingue e rende unica l’agricoltura italiana. Con il biotech c’è il rischio di far scomparire dalle tavole una varietà straordinaria di produzioni d’eccellenza”. “Per quanto concerne la mozione dell’on Cenni, siamo d’accordo anche sul fatto che bisogna prevedere, in relazione alla stagione delle semine avviata in gran parte del Paese, l’aumento -conclude Politi- delle attività di controllo per potenziare, d’intesa con le regioni, la sorveglianza sui prodotti sementieri in corso di distribuzione ed intervenire in presenza di sementi transgeniche non autorizzate”.
Cenni, Pd: “Ogm: dopo i primi passi del governo, procedere con la clausola di salvaguardia e intensificare i controlli nel periodo della semina” – Adozione della clausola di salvaguardia per evitare in Italia ogni forma di coltivazione Ogm autorizzato a livello europeo e un’intensificazione dell’attività di controllo sui prodotti sementieri in corso di distribuzione durante la stagione di semina appena iniziata, intervenendo in caso di sementi transgeniche non autorizzate. Sono questi gli impegni per il Governo contenuti nella mozione n. 1-00015 depositata mercoledì 10 aprile, alla Camera dei deputati dal Pd, firmata dall’onorevole Susanna Cenni, insieme ad oltre venti deputati, in merito alla questione degli Ogm, per il cui utilizzo hanno già espresso il loro dissenso molti cittadini, agricoltori, associazioni e istituzioni.
La proposta di Susanna Cenni – “Sul tema degli Ogm – dichiara Susanna Cenni – vogliamo che prima possibile possano esserci certezze e norme definite. I rischi per l’intero comparto sembrano essere imminenti, se sono vere le notizie stampa che riportano la presenza, nei silos di stoccaggio di Lombardia, Veneto, Emilia e Friuli, di 52 mila sacchi di mais transgenico Mon810, autorizzato dall’Unione europea, che bastano a coltivare 32 mila ettari di terreno pronti per la semina primaverile. L’impegno del Governo a intensificare i controlli sulle semine in questo periodo diventa, quindi, sempre più urgente per evitare il rischio di inquinamento del sistema agricolo nazionale da colture Ogm”. “Nei giorni scorsi – continua Cenni – era stato fatto un passo avanti importante da parte dei Ministri Clini, Catania e Balduzzi, che avevano chiesto alla Commissione europea di sospendere in modo urgente l’autorizzazione alla messa a coltura di sementi di mais Mon810 in tutti i Paesi dell’Unione europea. Ora è necessario proseguire su questa strada intensificando i controlli, per continuare a garantire la tutela e la valorizzazione del nostro sistema agroalimentare. Un obiettivo di rilevanza strategica, che trova attuazione attraverso una concreta tutela istituzionale del comparto primario dall’inquinamento transgenico e un efficace sistema di tracciabilità, riconoscibilità ed etichettatura dei prodotti agroalimentari”.