L’Imu sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali va abolita. E per il 2012 vanno restituiti in realtà come minimo 160 milioni di euro pagati in più rispetto alla “soglia” concordata con il governo. Va, quindi, attuata la cosiddetta “clausola di salvaguarda”, contenuta in un’apposita legge, che prevede, appunto, la restituzione dell’extragettito. A sostenerlo è Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). In attesa delle decisioni che il governo andrà a prendere nei prossimi giorni sull’Imu, Agrinsieme, preoccupato per le gravi difficoltà che condizionano il settore agricolo sempre più oberato dai costi e da un’asfissiante burocrazia, chiede la sospensione della rata di giugno, al fine di non aggravare ulteriormente gli imprenditori agricoli di una imposta iniqua che va colpire beni produttivi indispensabili per il lavoro. Per Agrinsieme è, comunque, urgente risolvere, con la totale abolizione dell’Imu agricola, una situazione non più accettabile che crea pesanti problemi alla gestione aziendale, con forti ostacoli alla crescita e alla competitività.v
Coldiretti – In attesa che si proceda ad una revisione complessiva dell’ imposta è almeno necessario che lo Stato rispetti l’impegno sancito per legge a restituire i 45 milioni di extragettito pagati in piu’ dagli agricoltori lo scorso anno, come previsto dal Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare la discussione del Consiglio dei Ministri sull’IMU. Se non si interverrà adeguatamente le imprese agricole – sottolinea Marini – saranno costrette ingiustamente a versare a giugno una rata ancora “gonfiata” pari a 346 milioni tra terreni e fabbricati strumentali. Una situazione inaccettabile in un Paese civile alla quale – conclude Marini – ci auguriamo venga al piu’ presto posto rimedio.