«La “Legge del Seme” è un imperativo ecologico e democratico per il futuro a lungo termine del pianeta e dei suoi abitanti e per una nuova economia basata sul rispetto della natura». Così Vandana Shiva, fondatrice di Navdanya International, oggi a Firenze, nell’appuntamento di Terra Futura dove è stata presentata la Legge del Seme e la campagna globale “Semi di libertà, Giardini della Speranza”.
L’intervento – «Oggi – sottolinea Vandana Shiva – non abbiamo solo una crisi del cibo e dell’agricoltura, ma abbiamo anche una crisi della democrazia e quello che sta succedendo proprio in questi ultimi giorni peggiora ulteriormente la situazione. Proprio la settimana scorsa, infatti, – spiega Shiva – la Commissione Europea ha adottato una proposta di legge sulle sementi, che si trova già nelle mani del Parlamento e del Consiglio Europeo che allarga lo spazio alla commercializzazione senza restrizioni sulle piante brevettate limitando ulteriormente il diritto degli agricoltori di scambiare i propri semi. In più la proposta adotta principi sul piano normativo che rendono molto concreto il rischio per l’agricoltore in caso d’inquinamento della propria coltivazione, di dover pagare una multa all’industria come se, invece di aver subito un danno, avesse rubato il brevetto delle multinazionali. La Legge del Seme che abbiamo elaborato si propone di rimettere al centro la biodiversità e il riconoscimento dei diritti degli agricoltorisulla produzione e lo scambio dei semi».
L’iniziativa – La “Legge del Seme” elaborata dal Gruppo di lavoro composto da esperti di livello internazionale come Salvatore Ceccarelli autorità nel campo del miglioramento genetico partecipativo, Fritz Dolder, avvocato esperto di brevetti nelle cause sulla bio-brevettabilità, Marcello Buiatti genetista, guidati da Vandana Shiva e con il coordinamento organizzativo di Navdanya International è stata presentata stamani a Terra Futura. «La “legge del seme”- afferma Maria Grazia Mammuccini, vicepresidente di Navdanya International -ribalta l’approccio rispetto alla situazione attuale; sul piano scientifico sceglie di sostituire il principio del massimo dell’uniformità delle sementi con il massimo della diversità attraverso una selezione partecipativa che mette insieme le conoscenze dei ricercatori con quelle degli agricoltori e delle comunità locali e sul piano giuridico sposa il principio che deve essere legale tutto ciò che risponde alle leggi della natura e deve essere invece regolamentato e controllato tutto ciò che deriva dalla “forzatura tecnologica”». Vandana Shiva nel 2012 ha dato avvio attraverso Navdanya e Navdanya International, alla “Campagna Globale per la Libertà dei Semi” con l’obiettivo di sensibilizzare le persone, le comunità, le istituzioni e i governi sul grave rischio per il futuro della sicurezza alimentare e dei semi a livello mondiale e su ciò che deve essere fatto per invertire la tendenza alla scomparsa dei semi locali. L’ obiettivo fondamentale della Campagna è quello di creare nei cittadini la consapevolezza che hanno il potere di liberare i semi e loro stessi e spingere governi e istituzioni a fare marcia indietro sui brevetti e sulle leggi che stanno sottraendo la Libertà sui Semi.
GIARDINI DELLA SPERANZA – Sempre nell’ambito della “Campagna globale sulla Libertà dei Semi” Vandana Shiva lancia la campagna “Semi di libertà, Giardini della Speranza” con lo scopo di creare santuari di sementi in tutto il mondo in piccole aziende agricole, centri di giardinaggio, luoghi comunitari e soprattutto scuole come modo per recuperare la libertà del cibo e la democrazia alimentare per le generazioni future. La campagna Giardini di Speranza è stata lanciata ufficialmente in Giappone nel mese di febbraio, attraverso una serie d’incontri dal titolo “il seme, il suolo e il nutrimento per il futuro”. «L’iniziativa a Terra Futura – ricorda la testiomonial Serena Dandini – servirà a portare la campagna in Europa».
La campagna invita in particolare i bambini, gli studenti, i giovani, gli insegnanti e gli amministratori di scuole a creare ‘giardini della speranza" come santuari per la Libertà dei semi, da realizzare ovunque, nei giardini, nelle scuole, nei parchi, con varietà di semi locali da reperire in collaborazione con gli agricoltori del proprio territorio. E’ un’ azione semplice e concreta che tutti possono fare per sostenere la libertà dei semi e la democrazia del cibo.«Le sementi sono il primo anello della catena alimentare e il deposito di vita della futura evoluzione – spiega Vandana Shiva -. Come tale, nostro dovere e responsabilità è salvarle in primo luogo per la tutela dei bambini e per trasmetterle alle generazioni future. Per questo dobbiamo partire proprio dalle scuole».
IL PROTOCOLLO – La “Campagna per la libertà dei semi” di Vandana Shiva vede la collaborazione della Regione Toscana, prima Regione ad aver sancito con legge la proprietà collettiva sulle varietà locali tutelandole dai brevetti delle multinazionali, principio adottato anche nella “ Legge del Seme”presentata dal gruppo internazionale , e di Banca Popolare Etica. «L’obiettivo – ricorda Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica – è quello di consolidare alleanze per salvare i semi, la biodiversità e i diritti degli agricoltori di autoprodurre e scambiare le sementi per puntare a sistemi agricoli basati sulla sovranità alimentare, che operino sempre di più in armonia con la natura».