Uno degli effetti più gravi di questa fase recessiva – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è la perdita di fiducia dei consumatori, testimoniata anche dai dati istat del mese di maggio (da 86,3 a 85,9). L’agricoltura italiana ha dentro di sé tutto quel che serve per poter uscire dalla crisi, ma ha bisogno dell’adozione di quegli strumenti che servono a valorizzarla. Lo stesso Made in Italy, artefice di numerosi successi internazionali del settore enogastronomico, necessità di maggiori investimenti per favorire l’internazionalizzazione delle imprese agricole nostrane. E’ poi chiaro – conclude Tiso – che il processo strategico di rilancio non viene da singoli provvedimenti tampone, ma da misure complessive e ad ampio raggio che richiedono coinvolgimento e condivisione da parte degli operatori del mondo agricolo; questa però non può divenire un’attenuante per non cominciare a migliorare la filiera agroalimentare nei suoi rinomati punti deboli.
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