L’aumento dell’Iva al 22 per cento, previsto per il prossimo primo luglio, avrebbe effetti pesanti sui consumi, già alquanto depressi, e sull’intero sistema imprenditoriale. Agrinsieme (il coordinamento Cia, Confagricoltura, e Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop-Agroalimentare), preoccupato per le conseguenze sull’agricoltura e sull’agroalimentare e più in generale per l’economia del Paese, ha firmato la “lettera-appello” inviata al presidente del Consiglio Enrico Letta e sottoscritta da molte organizzazioni di imprese, dei servizi e della distribuzione affinché si trovi una soluzione che eviti impatti traumatici che rendano ancora più acuta la recessione. Agrinsieme sottolinea che l’aumento dell’Iva, come confermato da stime effettuate da centri studi e istituti specializzati, farebbe crescere i costi di 160 euro a famiglia, fatto tanto più grave in considerazione delle 9 milioni di famiglie che versano in situazioni di difficoltà economica, di cui 5 milioni a rischio povertà. Nella “lettera-appello” si rileva che l’aumento dell’Iva avrebbe effetti sul settore distributivo, su quello della produzione industriale, sull’agricoltura, sull’agroalimentare e sul mondo dei servizi, che operano sul mercato interno, con rilevanti conseguenze anche sui livelli occupazionali. Si andrebbe, in questo modo, a deprimere la domanda interna, che deve al contrario essere rilanciata come motore propulsivo della crescita e del Pil. Da qui -afferma Agrinsieme- la richiesta al governo, pur in una situazione di difficoltà nel recuperare risorse, di una soluzione definitiva a questo difficile problema, dando così un chiaro segnale ai consumatori italiani e alle imprese che hanno ancora la volontà di investire nel nostro Paese.
Iva: anche Agrinsieme firma la “lettera-appello”a Letta per evitare l’aumento di luglio
Informazione pubblicitaria