Se quasi un italiano su due (46 per cento) ha messo nel carrello della spesa il biologico, che registra infatti un aumento record dei consumi del 7,3 per cento nel 2012, è colpevole il ritardo accumulato nel rendere obbligatoria l’indicazione di origine sugli alimenti che ha favorito l’importazioni di falsi prodotti bio a danno dei produttori biologici italiani e dei consumatori. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ismea nell’esprimere apprezzamento per il maxisequestro della Guardia di Finanza e dall’Ispettorato repressione frodi del ministero delle Politiche Agricole a Cremona, Brescia e Pesaro.
I sequestri – Si chiama “clormequat”, ed e’ un potente pesticida, cloruro di clorocolina, che attraverso la catena alimentare può danneggiare la salute umana. In forti concentrazioni questo fitoregolatore ha contaminato 800 tonnellate di semi di soia provenienti dall’India e 340 tonnellate di panello e olio di colza turchi spacciati per ‘biologici’ e sequestrati dalla Guardia di finanza di Pesaro e dall’Ispettorato repressione frodi del ministero delle Politiche Agricole in tre aziende di Cremona, Brescia e Pesaro. Il sequestro e’ l’ultimo nell’ambito dell’operazione ‘Green War’ coordinata dalla procura di Pesaro: un’inchiesta iniziata mesi fa e che ha già portato al blocco di 1.500 tonnellate di mais ucraino e 76 tonnellate di soia indiana: 30 gli indagati, ma perquisizioni sono ancora in corso tuttora in Lombardia.
Bio, giro d’affari di 3 mld – Una operazione che – sottolinea la Coldiretti – ha consentito di togliere dal mercato prodotti base che altrimenti sarebbero finiti in alimenti per i quali si è registrato nel 2012 una grande aumento record dei consumi in Italia come biscotti, dolciumi e snack (+22,9 per cento) e pasta, riso e sostituti del pane (+8,9 per cento). Una truffa che colpisce anche i più piccoli se si considera che negli ultimi dieci anni sono raddoppiati – precisa la Coldiretti – i pasti biologici serviti nelle mense scolastiche, toccando quota 1,2 milioni. Tra esportazioni e consumi interni il giro d’affari complessivo del biologico ammonta in Italia, secondo la Coldiretti a circa 3 miliardi di euro. Un fatturato che pone l’Italia al quarto posto al livello europeo dietro Germania, Francia e Regno Unito e in sesta posizione nella classifica mondiale. Ad essere danneggiate – continua la Coldiretti – sono anche le circa 50mila aziende agricole italiane che coltivano biologico su una superficie coltivata di oltre un milione di ettari che garantiscono all’Italia la leadership europea nei bio per numero di imprese presenti. Di fronte al ripetersi di frodi che riguardano l’importazione di prodotti falsamente biologici è necessario – sottolinea la Coldiretti – che sia facilmente riconoscibile in etichetta la produzione ottenuta con materia prima e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato. In attesa che questo avvenga, il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita.