"Nonostante il consumo di carne di coniglio sia in costante aumento da diversi anni, la filiera cunicola italiana attraversa una fase di grave crisi, mentre il governo continua purtroppo a trascurare questo comparto, pur sapendo che l’Italia e’ la seconda realta’ mondiale nella coniglicoltura". Lo dichiarano Maria Antezza prima firmataria e Nicodemo Oliverio, capogruppo in commissione Agricoltura, presentando una risoluzione insieme ai colleghi del Pd della Commissione agricoltura di Montecitorio. "In un momento il cui la crisi fino ad ora ha causato il fallimento del 30-40% degli allevamenti italiani e del 15-20% di macelli- proseguono i parlamentari del Pd- ad oggi l’unica misura adottata dal Piano di intervento per il settore cunicolo del precedente governo e’ la Commissione unica nazionale (Cun), avviata dopo una lunga gestazione". Quindi, "chiediamo con forza che il governo relazioni sullo stato di attuazione delle Risoluzioni approvate nella precedente legislatura e del Piano di Settore e dia attuazione immediata agli impegni assunti con l’approvazione della risoluzione unitaria n. 8-00141 del 27 luglio 2011 della Commissione agricoltura della Camera". Inoltre, chiediamo inoltre al governo di effettuare programmi straordinari di controllo e sostegno al comparto, di intervenire con urgenza presso le competenti istituzioni comunitarie, per introdurre l’obbligo di etichettatura di origine anche per le carni di coniglio e per i prodotti trasformati a base di coniglio e- concludono Antezza e Oliverio – al fine di tutelare la concorrenza e il benessere dei consumatori, di avviare una indagine conoscitiva da parte dell’autorita’ garante della concorrenza e del mercato in relazione al funzionamento del mercato delle carni di coniglio".
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