Il settore agricolo – dichiara il presidente nazionale della Confeuro Rocco Tiso – non può in nessun modo permettersi di sobbarcarsi nuovi costi come quelli derivanti dall’aumento dell’IVA. L’effetto immediato – sostiene Tiso – sarebbe da una parte l’aumento dei costi dei produttori agricoli e dall’altra la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, con un’immediata ricaduta anche sulla flessione dei consumi alimentari che nel solo 2013 hanno visto un calo del 4,5%, mai così marcato dal 2008. Il primario – continua Tiso – ha evidenziato più volte lo stato di crisi che lo attanaglia e il tal senso le istituzioni devono occuparsi della salvaguardia di numerosi posti di lavoro e competenze al suo interno e del prestigio internazionale del Made in Italy, senza immettere altre misure che avrebbero la sola conseguenza di aumentare le difficoltà del mondo agroalimentare. Ciò che oggi è oltremodo imprescindibile – conclude Tiso – è una riforma strutturale dell’agricoltura che ragioni con urgenza sul modo tramite il quale favorirne la ripresa, cominciando dalla realizzazione delle infrastrutture necessarie per migliorarne il prestigio e per rilanciarne la centralità all’interno del sistema Paese.
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