“Quello ortofrutticolo è il primo comparto in valore della produzione agricola nazionale ed è fondamentale come si gestisce il rischio. Infatti il 37% circa del valore delle polizze assicurate attiene al settore ortofrutticolo; non è un caso, visto che è particolarmente esposto alla volatilità dei prezzi e dei mercati. A breve, con la riforma della PAC ‘verso il 2020’, si prevedono molte novità per gli strumenti della gestione del rischio che saranno tutti finanziati nell’ambito ‘secondo pilastro’ dello sviluppo rurale”. Lo ha sottolineato il presidente della Federazione Nazionale di Prodotto (FNP) frutticola di Confagricoltura, Giorgio Tusini, nel corso del seminario promosso a Roma, a Palazzo della Valle, dall’Organizzazione degli imprenditori agricoli, sui nuovi strumenti di gestione del rischio previsti dalla riforma della PAC.
Novità normative – L’incontro, riservato ad una selezionata platea di addetti ai lavori, è stato concepito per fare il punto sull’evoluzione della normativa comunitaria relativa alle nuove forme di assicurazione agevolata e sulle modalità di istituzione e funzionamento dei fondi mutualistici al fine di verificare il grado di coerenza di questi nuovi strumenti con le reali necessità delle imprese. Il tutto con interessanti contributi di Ismea (Roberto D’Auria e Giovanni Razeto) e dell’Università di Napoli (Fabian Capitanio). “E’ soprattutto importante seguire – ha detto il componente di Giunta di Confagricoltura con delega all’organizzazione economica, Nicola Cilento – l’evoluzione della normativa a Bruxelles e comprenderne i riflessi e le possibili prospettive dell’assicurazione agevolata e dei fondi mutualistici e di come questi strumenti possono essere utilizzati dagli agricoltori anche nell’ambito del mondo associativo di settore che organizza il prodotto. L’obiettivo è definire il quadro degli strumenti a disposizione delle imprese per salvaguardare il loro reddito”.
Informazione pubblicitaria