L’accordo politico sulla riforma della Pac raggiunto oggi a Bruxelles dopo quasi due anni di lungo e complesso negoziato, rappresenta un notevole passo in avanti rispetto alla proposta iniziale della Commissione del novembre 2011. “Sono stati migliorati tantissimi aspetti -ha dichiarato il coordinatore di Agrinsieme Giuseppe Politi- di una riforma nata male e che nel disegno dell’Esecutivo comunitario risultava fortemente penalizzante per le nostre imprese. Dobbiamo questi miglioramenti all’intensa attività negoziale del Parlamento europeo, per la prima volta coinvolto a pieno titolo ad approvare una riforma così complessa, della Presidenza di turno irlandese e dello staff degli uffici del Mipaaf che ha seguito il dossier”.
Commento – “Rileviamo inoltre con soddisfazione -ha proseguito Politi- che buona parte delle istanze proposte da Agrinsieme sono state considerate nell’accordo politico raggiunto in questi giorni anche se la complessità della materia impone un approfondimento su alcuni temi chiave, in particolare per quanto riguarda i diritti di impianto vitivinicoli, le misure di mercato e lo sviluppo rurale. Mentre su tutto pesa l’incertezza del budget per l’agricoltura europea non ancora definito vista l’impasse del negoziato sulle prospettive finanziarie pluriennali 2014-2020; tema affrontato da domani al vertice dei Capi di Stato e di Governo”. “Ora -ha concluso il coordinatore di Agrinsieme- occorre concentrarsi senza indugio sui diversi ambiti applicativi della riforma, delegati all’Italia ed agli altri Stati membri. Evitiamo come nel passato di ridurci all’ultimo momento con scelte affrettate e non concertate. Su questo punto ci attendiamo dal ministro De Girolamo un forte coinvolgimento del mondo delle organizzazioni delle imprese e delle cooperative agricole. Agrinsieme è, come sempre, pronto a dare il suo contributo a tutela delle imprese associate”.