"I dati del SINAB sull’agricoltura biologica mostrano un settore dinamico, che gode di una vivacità che ci fa ben sperare per il futuro di tutto il comparto. Il biologico rappresenta un settore in crescita, che punta sulla qualità e sulla scelta consapevole dei consumatori". Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo, ha commentato le prime anticipazioni dei dati sull’agricoltura biologica elaborati dal Sistema di Informazione Nazionale dell’Agricoltura Biologica che ha fotografato la situazione del biologico nel nostro Paese al 31 dicembre 2012.
Bio – Gli operatori biologici certificati in Italia sono 49.709 con una maggioranza di produttori agricoli, ma con numeri interessanti anche di preparatori, imprese di commercializzazione e importatori, che completano la filiera delle produzioni biologiche. Rispetto ai dati riferiti allo scorso anno si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 3%. La superficie coltivata secondo il metodo biologico, risulta pari a 1.167.362 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 6,4%. Anche sul fronte del consumo i dati rilevati dal Panel famiglie Ismea/GFK-Eurisko, nel primo quadrimestre 2013, dimostrano una spesa bio ancora in espansione con addirittura un +8,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Fiducia – "Sono numeri interessanti – ha spiegato il Ministro – che dimostrano che il clima di fiducia da parte dei consumatori per questo tipo di produzioni è sempre molto alto e che ci consentono di mantenere la leadership in Europa per questo tipo di produzioni. Il Ministero – ha concluso il Ministro – è fortemente impegnato per mantenere sempre molto alto il livello di controllo a garanzia del settore e grandi risultati li stiamo ottenendo grazie ad una informatizzazione nella gestione dei dati di settore, che consente la massima trasparenza per tutti i soggetti impegnati nell’attività di controllo e vigilanza, ed una particolare attenzione la stiamo ponendo, anche grazie all’impegno dell’Agenzia delle Dogane, per vigilare sull’ingresso dei prodotti biologici importati da Paesi terzi".