Maltempo e freddo dimezzano la produzione di miele in toscana. A tracciare il bilancio è Hubert Ciacci, presidente Asga (associazione apicoltori Siena Arezzo e Grosseto), in vista della “Settimana del Miele” di Montalcino (6-8 settembre 2013).
Api stressate – Quest’anno dunque, si prevede «una riduzione della produzione con decrementi che oscillano tra il -40 e il -50% a causa delle fioriture scarse, del maltempo con piogge che hanno superato, del 20%, le medie stagionali e il freddo, compromettendo il raccolto di miele della primavera”. E se le api ‘stressate’ dall’andamento climatico in primavera hanno fatto registrare segno negativo, in Toscana, l’estate 2013 e’ sotto il segno del miele di girasole.
Miele di girasole al top – «Quest’anno – continua Ciacci – la Toscana è ricca di miele di girasole, prodotto soprattutto in Maremma e Val di Chiana, dal colore giallo intenso, cristallizzato, molto energetico e dalle eccellenti proprieta’ diuretiche e rinfrescanti. . In Toscana – ricorda Ciacci, l’apicoltura conta duemila produttori, 80 mila alveari, per una produzione annua di 35 mila quintali di miele ed un giro d’affari stimato in 25 milioni di euro, e il cui valore reale supera il miliardo di euro se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura toscana»