Il caldo torrido è arrivato, accompagnato da “Caronte”, l’anticiclone africano che sta portando la colonnina di mercurio anche a picchi di 35-40 gradi in tutt’Italia. Ed è subito “boom” dei consumi di frutta e verdura fresca, con un aumento della domanda che nelle grandi città arriva al 10 per cento. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Oltre a raddoppiare il consumo d’acqua, le temperature infuocate di questi giorni a Roma, Bologna, Firenze e in tutto il Sud stanno portando in alto gli acquisti di ortofrutta (soprattutto lattuga, carote, pomodori, cetrioli, e poi albicocche, pesche, susine, meloni e angurie). Una scelta giusta per combattere l’afa e i colpi di calore -spiega la Cia-. Frutta e verdura, infatti, non solo dissetano e rinfrescano, contenendo una notevole quantità d’acqua, ma reintegrano i sali minerali persi con l’eccesiva sudorazione e riforniscono di vitamine e di sostanze antiossidanti, nutrendo l’organismo e proteggendolo allo stesso tempo dai danni correlati all’esposizione al sole. Un cambiamento nelle abitudini alimentari, e di conseguenza nel carrello della spesa delle famiglie, che può rappresentare una boccata d’ossigeno per il comparto dopo il crollo dei consumi dei mesi scorsi -sottolinea la Cia-. Solo nel primo quadrimestre del 2013 gli acquisti di frutta sono crollati in quantità del 4,2 per cento, mentre gli ortaggi hanno segnato quota -1,5 per cento.
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