"La Regione Campania, anche a seguito di fatti rilevanti penalmente, ha fatto e continuerà a fare la sua parte nel controllo sulla brucellosi". Lo ha dichiarato Daniela Nugnes, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, a proposito della notizia relativa all’operazione del Cfs e della Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato al sequestro di altre 1112 bufale in quattro allevamenti campani perché si sospetta che gli animali siano affetti da brucellosi e che siano stati sottoposti alla somministrazione di dosi massicce di vaccino per occultare la presenza della malattia infettiva durante i controlli sanitari. "Già da tempo – spiega Nugnes – abbiamo attivato, di concerto con la Sanità, un piano di controlli condiviso sia con l’Istituto zooprofilattico di Teramo, centro di eccellenza e referenza nazionale di rilievo europeo per la prevenzione della brucellosi, sia con il ministero della Salute. Settanta veterinari del servizio sanitario, in sinergia con sessanta carabinieri dei Nas reclutati in tutta Italia hanno, in pochi giorni, effettuato 11mila prelievi in un campione di 60 aziende individuate sulla base delle aziende in cui negli ultimi anni erano state riscontrate positività alla brucellosi". E – precisa la Nugnes- il protocollo prevede l’abbattimento "senza indennizzo dei capi sottoposti illegalmente a vaccino".
La vicenda – Oltre 1100 capi bufalini sono stati sequestrati dai militari del Corpo Forestale dello Stato in quattro allevamenti del Casertano su ordine del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il sospetto degli inquirenti è che gli animali che danno il latte da cui si produce la famosa mozzarella siano affetti da brucellosi, una malattia solo in parte eradicata negli anni scorsi in provincia di Caserta con migliaia di abbattimenti ma che, sta emergendo dalle indagini degli ultimi mesi, non sarebbe stata debellata del tutto. Gia’ nel maggio scorso la Forestale sequestrò 800 capi di cui tre affetti dalla brucellosi, scoprendo inoltre che molti animali in eta’ adulta, di cui la maggior parte sani, erano stati vaccinati al fine di mascherare l’insorgere della malattia ed evitare gli abbattimenti (leggi). Una pratica illecita proseguita a dispetto delle indagini, come constatato qualche giorno fa dai Forestali del Comando provinciale diretti da Michele Capasso e del Naf di Roma (Nucleo Agroalimentare e Forestale) nel corso dei sopralluoghi effettuati in quattro allevamenti; ben 1112 capi bufalini, e’ emerso, erano stati vaccinati oltre i nove mesi di vita, nonostante l’esplicito divieto dell’Unione Europea. Ciò ha fatto scattare il sequestro preventivo, poi confermato dal gip. Gli animali verranno sottoposti nei prossimi giorni dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo ad un apposito protocollo operativo, denominato Fdc, ovvero fissazione del complemento, metodo di analisi che permette di rintracciare il batterio della brucellosi nonostante la presenza del vaccino. In ogni caso la mozzarella non e’ a rischio infezione, così come la salute dei consumatori, visto che il batterio muore durante il processo di pastorizzazione del latte.