La prima regione italiana esportatrice di vino, il Veneto, si sta preparando alla vendemmia, annunciata in ritardo di circa 10 giorni.
Lo stato del vigneto – In generale, lo stato del vigneto veneto a ferragosto si presenta buono. Dopo un lunghissimo intervallo tra l’inizio e la fine dell’invaiatura (cioè la maturazione-colorazione dell’uva), questa fase si sta rapidamente chiudendo, complice l’abbassamento delle temperature e la pioggia del 14 agosto che ha interessato gran parte del territorio regionale. Dalle osservazioni dei tecnici in campagna, si nota che la spargolicità del grappolo (chicchi radi) sta favorendo l’ingrossamento dell’acino, aspetto questo che permetterà di recuperare il peso finale del grappolo stesso. Inoltre, in tutte le aree viticole del Veneto è confermato il ritardo di circa 10 giorni relativamente alla data presunta di maturazione dell’uva, soprattutto nelle varietà precoci e medio-precoci (Chardonnay, Pinot, ecc.) che inizieranno ad essere vendemmiate ai primi di settembre. Finalmente si può dire che nei vigneti veneti inizia ora la vera fase “qualitativa”, che sarà tanto più evidente nelle piante che non hanno subito danni da carenza idrica. A livello termico, infine, dopo il caldo umido degli ultimi 20 giorni, i valori sono rientrati nella norma, sottraendo così le piante da uno sforzo che le ha portate per un periodo prolungato ai limiti della tolleranza climatica, un fatto questo da sottolineare e da considerare attentamente.
I numeri del 2013 – Nel primo trimestre del 2013 le esportazioni di vino veneto hanno raggiunto la formidabile cifra di 352,5 milioni di euro, segnando un +13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il Piemonte, posizionatosi al secondo posto nella graduatoria nazionale, si è fermato a 195,4 milioni di euro, seguito dalla Toscana con quasi 161 milioni di euro. Nel 2012, il valore delle esportazioni di vino veneto ha raggiunto il miliardo e mezzo di euro, il 30,8% delle esportazioni italiane.