“Gli effetti dei dati sull’inflazione messi in rilievo oggi dall’Istat per il mese di agosto, con la contrazione dello 0,4% dei prezzi dei prodotti alimentari rispetto a luglio scorso (addirittura -1,3% per i prodotti alimentari non lavorati), sembrano riflettere gli effetti dei cali dei prezzi riconosciuti alle imprese agricole a luglio”. Lo rileva il Centro Studi della Confagricoltura. Come evidenziato dai dati Ismea (v. tabella), a luglio, infatti, i prezzi dei prodotti agricoli si sono contratti di quasi il 5% rispetto al mese precedente. Con punte di flessione dell’8% per i prodotti delle coltivazioni che sono calati anche sino al 17% ed oltre per la frutta. Pure per diversi prodotti zootecnici si è registrata una contrazione. “E’ quindi probabile – evidenzia il Centro Studi di Confagricoltura – che l’andamento dei prezzi all’origine riconosciuti agli agricoltori, che ha segnato prima della pausa estiva una marcata flessione, abbia garantito un effetto di contenimento del costo della vita a valle della filiera con benefici per i consumatori”. Si conferma quindi l’importanza del ruolo dell’agricoltura, un settore che fa bene all’economia, ai consumi e ai consumatori. E che, in quanto tale, deve essere al centro delle politiche di Governo.
Variazioni mensili prezzo all’origine
(fonte: Centro Studi Confagricoltura su dati Ismea)
Variazione prezzi all’origine tra giugno e luglio 2013
Totale prodotti agricoli -4,8%
Prodotti delle coltivazioni -8,2%
Di cui:
– Frutta fresca e secca – 17,5%
– Ortaggi e legumi -6,1%
Prodotti degli allevamenti +0,4%
Di cui:
– Uova fresche – 2,2%
– Bovini e bufalini -2,0%
– Volatili -0,8%