Sabato 7 settembre 2013 Silvia Zucconi (Coordinatore Area Agricoltura e industria alimentare NOMISMA) parteciperà al ciclo di incontri Bologna Città degli Orti con una riflessione dal titolo L’agricoltura amatoriale: dall’hobby farming agli orti urbani. L’incontro, ospitato all’interno del salone internazionale del biologico e del naturale (SANA) presso lo spazio incontri “SANA for EXPO 2015” Centro Servizi Bologna Fiere, avrà luogo a partire dalle ore 16.00 e sarà coordinato da Serena Dandini.
Popolo di agricoltori – In questa occasione Silvia Zucconi Nomisma evidenzierà come “Gli italiani sono un popolo di agricoltori non solo perché in Italia ci sono 1,6 milioni di agricoltori di professione le cui aziende agricole coinvolgono altri 1,3 milioni di persone (coniuge o altri familiari) ma anche perché ha grande rilievo l’agricoltura per passione. Nomisma ha realizzato un Osservatorio sull’agricoltura amatoriale che ha monitorato 3,9 milioni di persone che per passione coltivano un terreno agricolo (1,2 milioni, 2,4% della popolazione maggiorenne) o un orto (2,7 milioni, 5,3% della popolazione con più di 18 anni). Se poi si amplia il campo di osservazione agli amanti del verde gli italiani coinvolti sono oltre 10 milioni: 4,5 milioni di italiani che curano per passione un terrazzo, 3,5 milioni che curano un giardino, oltre a chi ha un orto o un terreno da cui trae prodotti per il consumo familiare”. "Il fenomeno dei green lovers – continua Silvia Zucconi Nomisma – che coinvolge soggetti esterni al settore primario – ha assunto negli ultimi anni un rilievo sempre maggiore evidenziando uno scenario di forte partecipazione sociale.
Attività – E’ da notare come nella maggior parte dei casi (65%) l’attività di coltivazione degli orti viene esercitata sul terreno che circonda la casa in cui si risiede e la superficie media degli orti si aggira intorno a 159 mq. E’ inoltre in aumento il tempo medio dedicato alla cura dell’orto; il 42,7% degli italiani afferma di dedicare fino a 5 ore a settimana alla coltivazione amatoriale e il 10,5% più di due ore al giorno. Sono oltre 40mila gli ettari destinati agli orti coltivati per passione. Gli appassionati si presentano come una categoria molto trasversale (non solo pensionati e casalinghe ma anche liberi professionisti e impiegati – oltre il 10% è laureato) dal punto di vista sociale. L’età media di chi coltiva l’orto per passione è di 60 anni anche se la tendenza vede un abbassamento dell’età soprattutto perché agli orti urbani in molto città hanno ora accesso anche i giovani e soprattutto perché c’è un forte ritorno alla terra, favorito certamente anche dal contesto congiunturale difficile.
Anche un hobby – La tendenza ad avvicinarsi a questo hobby è determinata soprattutto dalla possibilità di consumare alimenti sani e genuini (60,2% dei coltivatori di un orto per passione) oltre che dalla possibilità di rilassarsi eliminando lo stress della vita quotidiana (31,8%). Motivazioni di benessere personale, sociale e psicofisico, che l’attività orticola può determinare se e solo se condotta come hobby. Non possiamo dimenticare un altro fenomeno interessante collegato alla coltivazione dell’orto su suolo pubblico: gli orti sociali o urbani. Secondo i dati Istat, ben 44 comuni capoluoghi di provincia presentano aree dedicate agli orti urbani (si contano circa 18.700 orti sociali dedicati agli anziani) con un concentrazione maggiore nel Nord Italia. Un cambiamento sociale che non passa certo inosservato”, conclude Silvia Zucconi – Nomisma.