Stagione disastrosa per la raccolta dei porcini e funghi pregiati in provincia di Siena. Si salva, ma solo in parte, l’Amiata. Il calo nel territorio senese sfiora il cento per cento, rispetto alle medie stagionali, perché, appunto funghi, non ce ne sono. Lo sottolinea la Cia Siena nel periodo solitamente favorevole per la raccolta dei porcini e degli ovoli, ovvero i funghi più pregiati che si trovano nei boschi senesi. «Il terreno è secco – spiega Lamberto Ganozzi, tecnico Cia senese – non c’è umidità nel sottobosco, una situazione davvero anomala che ha portato alla totale assenza di funghi porcini nei nostri territori. Situazione leggermente migliore nel monte Amiata, dove la diversa altitudine e le differente condizioni climatiche lasciano qualche speranza ai ricercatori di funghi. Fra domenica e lunedì, 29 e 30 settembre, sono attese le piogge nel Senese, e con il ritorno del sole, caldo e costante, qualche fungo porcino potrà ancora nascere. Il problema sarà se, seppur con il sole, si dovessero abbassare le temperature notturne, o anche vento e tramontana, si fermerebbe la nascita del micelio del fungo». E così anche il mercato dei funghi nostrani è praticamente inesistente, di contro, – conclude la Cia Siena – aumentano le importazioni soprattutto dalla Romania e dai paesi balcanici.
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