“L’agricoltura per crescere e competere, per soddisfare i sempre maggiori bisogni di cibo per una popolazione in costante aumento nel pianeta, per raccogliere la sfida di produrre di più ma con meno suolo coltivabile, meno chimica e meno impatto ambientale, ha necessariamente bisogno di ricerca ed innovazione mirate. La ritengo una priorità assoluta”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo oggi a Firenze al convegno su genetica e agricoltura promosso dall’Accademia dei Georgofili. “Alle imprese agricole si chiede sempre più di muoversi in una logica di ‘bioeconomia’ – ha osservato il presidente di Confagricoltura -. La grande sfida della scienza è data dal fatto che agricoltura, ambiente, territorio, energia e salute devono diventare un insieme inscindibile. Non è solo questione di cibo, ma di habitat, di rapporto con la natura, di tutela del territorio”.
Spesa pubblica – “Per innovare serve una costante attività di ricerca sostenuta adeguatamente dalla spesa pubblica – ha fatto presente Mario Guidi – invece nella sperimentazione agricola si investe sempre meno; bisogna invertire la rotta. D’altronde è stato calcolato che ogni euro impegnato oggi in ricerca genererà 10 euro di valore aggiunto entro il 2025”. “L’occasione per rilanciare, con adeguate politiche di settore, la ricerca scientifica a livello europeo può venire sicuramente dalla nuova riforma della Pac – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. E vanno colte le opportunità del ‘PEI’ (Partenariato Europeo per l’Innovazione) per l’agricoltura. Alla scienza chiediamo risposte dirette a favorire l’autoapprovvigionamento, ad incrementare le rese ed a soddisfare i nuovi bisogni degli agricoltori e della collettività”.
Agricoltura che produca più cibo in meno suolo. ‘Possibile solo con apporto scienza’
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