“Energy from landscapes by promoting the use of grass residues as a renewable energy re source” (Programma UE Intelligent Energy-Europe): ovvero, per produrre energia, sostituire l’utilizzo nei biodigestori di colture food come il mais – ritenuta da tutti cosa poco intelligente in un mondo che chiede cibo, con residui organici spesso destinati all’inutilizzo come l’erba. Un progetto “smart” perché mette in moto l’utilizzo di erba ed altri residui erbacei derivanti dalla gestione del territorio come risorsa per la produzione di biogas. E per questo verrà presentato mercoledì pomeriggio 9 ottobre in un apposito convegno all’interno di Smart Energy Expo, fiera dedicata alle energie alternative e sostenibili, in programma dal 9 all’11/10/2013 a Verona. L’Unione Europea va alla ricerca di queste soluzioni, ed infatti il progetto coinvolge 11 partners provenienti da 9 Regioni Europee: Fiandre (Belgio), Veneto (Italia: Veneto Agricoltura e Università di Verona), Saarland (Germania), Nordjylland, Midtjlland, Syddanmark, Sjaelland e Hovedstaden (Danimarca) e la Grande Lisboa (Portogallo).
Il progetto – Da dove proviene la nuova “fonte di energia”? Ad esempio dalla manutenzione di aree urbane, agricole e protette spesso sottoutilizzata per un’insufficiente conoscenza e diffusione di tecnologie idonee per la falciatura, la conservazione e la digestione anaerobica di residui erbacei, l’assenza o mancanza di cooperazione tra gli operatori della filiera e alcuni ostacoli di natura giuridica. Il progetto, ed ecco il perché dell’impegno di Veneto Agricoltura, che tende ad offrire ai nostri imprenditori agricoli le più interessanti opportunità che emergono dalla ricerca, si propone di attivare catene di approvvigionamento, con evidenti vantaggi sia sul fronte della sostenibilità ambientale, che della riduzione dell’impatto della filiera del biogas sui mercati dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione.