“Oh com’è bella l’uva fogarina, oh com’è bello saperla vendemmiar” cantava il Duo di Piàdena nel 1970 celebrando la festa di fine raccolto nelle campagne padane. L’allegro ritornello della celebre canzone popolare è risuonato sabato scorso nei vigneti della bassa reggiana, dove proprio con la raccolta dei grappoli di fogarina, gli ultimi a maturare, si è chiusa la vendemmia della Cantina Sociale di Gualtieri. Duecentoquarantuno quintali di uva vendemmiati su una superficie di tre ettari: piccoli numeri per una cantina da 220 soci e oltre 3 milioni di bottiglie prodotte e vendute in tutto il mondo, ma capaci di raccontare un’affascinante storia di vino, tradizione, innovazione e futuro.
Consacrazione – A cinque anni dalla prima bottiglia, la vendemmia 2013, infatti, consacra definitivamente la rinascita dell’uva fogarina, vitigno tipico della sponda reggiana del Po, dove a inizio Novecento arrivava a coprire quasi l’80% della superficie totale coltivata nelle zone di Gualtieri, Brescello e Boretto, per una produzione di 60mila ettolitri di vino. Quasi scomparso nei decenni successivi, grazie a un lungo e impegnativo progetto di recupero avviato dalla Cantina Sociale di Gualtieri insieme alle istituzioni locali, questo vitigno patrimonio dell’agricoltura emiliana è tornato a essere coltivato e vinificato in due originali interpretazioni.
Percorso di crescita – Dagli studi clonali a fine anni Novanta alle prime vinificazioni del 2001, fino alle prime bottiglie sperimentate sul mercato nel 2009, il percorso di recupero e rilancio dell’uva fogarina ha permesso di valorizzare quelle caratteristiche tradizionali dell’uva – come la buona acidità, la maturazione tardiva, la propensione all’appassimento – particolarmente adatte a soddisfare i gusti degli odierni wine lover, dando vita a due vini dal profilo elegante e moderno. I grappoli raccolti sabato mattina saranno impiegati per la produzione del vino rosé Fogarina di Gualtieri, un piacevole demi-sec dal colore brillante e dai profumi fragranti di lampone e rosa selvatica da gustare con antipasti raffinati, e per quella del Passito di Fogarina, raffinato vino da dessert da abbinare a crostate di fragole o torta cioccolatina.