E’ la prima volta che nella storia della Pac le misure per i giovani sono così forti. Il nostro è un settore che ‘tira’. Lavorare e impegnarsi in azienda non è più un obbligo dettato da un ‘vincolo ereditario’, ma è diventata una valutazione consapevole, che dimostra quanto le nuove generazioni abbiano finalmente incominciato a rendersi conto dell’importanza dell’agricoltura, che produce cibo, ambiente, energia e qualità della vita. L’attenzione agli ‘under 40’ è uno degli elementi chiave della riforma, un’opportunità che l’Italia deve cogliere in pieno”. Lo ha detto Raffaele Maria Maiorano, presidente dei giovani di Confagricoltura, intervenendo oggi all’incontro “Giovani agricoltori, fare impresa con la nuova PAC", organizzato da Edizioni L’Informatore Agrario con la Regione Puglia e Federunacoma ad Agrilevante.
L’accordo politico raggiunto su tutti e quattro i dossier della nuova Politica agricola comune 2014-2020 comprende diverse misure mirate a favorire i giovani agricoltori. A loro è dedicato un intero capitolo del ‘primo pilastro’, con la priorità nell’accesso alla riserva nazionale e un pagamento aggiuntivo (‘top up’) fino al 2% del massimale finanziario, entro i cinque anni dall’insediamento. Anche nel II pilastro si prevede un premio d’insediamento fino a 70.000 euro, il 20% che si somma al 40% di cofinanziamento sugli investimenti strutturali contestuali all’insediamento, fondi finalizzati all’istruzione e formazione dei giovani agricoltori.
Opportunità concrete – “Il settore agricolo – continua Maiorano – può diventare l’esempio di come sia possibile offrire concrete possibilità di occupazione e reddito. Sono meno di 59.000 le imprese condotte da giovani e lo spazio c’è. Lo voglio mettere in evidenza proprio ad Agrilevante, la più importante manifestazione di settore al Sud. Non è un caso che continuino ad aumentare gli studenti iscritti agli istituti tecnici agrari ed enologici e che negli ultimi anni – coincidenti con la crisi – mentre le iscrizioni alle Università calano, quelle alle facoltà di Scienze agrarie, forestali e alimentari registrano un + 45%, un vero e proprio boom. Occorre, concretamente, permettere ai giovani imprenditori di insediarsi e pianificare il proprio impegno imprenditoriale con maggiore tranquillità. La nuova Pac è una grande opportunità che va assolutamente colta, ecco perché chiediamo che l’Italia destini la percentuale massima possibile del suo budget disponibile (il 2 per cento di poco meno di 4 miliardi l’anno) al pagamento diretto aggiuntivo (top up) destinati ai giovani agricoltori "under 40" nei primi cinque anni di attività”.