I ricercatori della New Mexico State University Chile Pepper Institute, in collaborazione con un gruppo di ricerca della Corea del Sud, hanno completato un progetto molto importante sul genoma dei peperocini chile.
Si tratta della prima “impresa scientifica” – come l’hanno definita i ricercatori – effettuata con il chile pepper. L’annuncio è stato dato dal New Mexico Chile Conference: «Questo risultato mette NMSU e il Chile Pepper Institute all’avanguardia con un nuovo livello di ricerca» – ha detto Paul Bosland, professore del NMSU e direttore del Chile Pepper Institute dell’Università – «ci permette di avere uno strumento in grado di realizzare una mappatura dei geni che non avevamo prima. Avere un genoma sequenziato sbloccherà i segreti genetici del ‘Chile pepper’ fornendo un potente strumento per esaminare questioni non immaginabili fino a poco tempo fa e permtette di accelerare gli sforzi per coltivare migliori cultivar».
I benefici
Una mappa del genoma, come ha ricordato Bosland, molto importante per il livello produttivo dell’industria del peperoncino piccante (in primis del New Mexico); quindi per migliorare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici delle piante, utilizzando meno acqua agricola ed in grado di resistere a insetti e malattie. Inoltre il miglioramento genetico può essere utile per la cura di alcune malattie umane. «La mancanza di vitamina A è un problema di salute pubblica in più della metà del mondo – ha detto Bosland -. La carenza di vitamina A provoca centinaia di migliaia di casi inutili di cecità nel mondo. La coltivazione del ‘chile’ con aumento dei livelli di pro-vitamina A è una possibile soluzione che può aiutare a porre fine a questo problema di salute». Ma la mappatura del genoma è un processo complesso, chiariscono i ricercatori, che richiede molto tempo.
Innovazione tecnologica
Greg Reeves – studente laureato dell’NMSU – ha lavorato al Seoul National University in Corea del Sud a fianco del professor Doil Choi: nel laboratorio di Choi si utilizza un sequencer Illumina (molto costoso), una macchina davvero molto avanzata , che richiede solo un paio di giorni per fare la stessa quantità di lavoro di trasformazione genetica (in precedenza per lo stesso tipo di lavoro venivano utilizzate 600 apparecchi convenzionali e circa 10 anni di tempo). «L’analisi dei dati di sequenza del genoma fornisce una nuova base per la coltivazione delle future generazioni di cultivar Chile Pepper, cultivar che possono essere migliorate più velocemente e con maggiore precisione – ha spiegato Bosland -. Quello che la sequenza ci offre è una parte cruciale del manuale di istruzioni su come allevare un migliore impianto di peperoncino. Ora si può trovare dove sono localizzati i geni che sono alla base alcuni tratti, e , quindi, si hanno gli strumenti per come allevare quei tratti desiderati in nuove cultivar».
Bosland ha concluso dicendo che i ricercatori NMSU intendono usare i dati in primis per esaminare la resistenza alle malattie Phytophthora (peronospera), – che porta all’appassimento del peperoncino – uno dei principali problemi per i coltivatori del New Mexico, Stati Uniti e a livello internazionele. I dati dovrebbero poi essere utili anche per i ricercatori che stanno visualizzando i carotenoidi, che forniscono il colore rosso dei ‘chile pepper’ e sono utilizzati commercialmente anche come colorante alimentare.