Anche in agricoltura si contano danni ingenti. La violenta ondata di maltempo, con vere e proprie bombe d’acqua, che si è abbattuta soprattutto sulla Toscana ha provocato l’allagamento di terreni e strutture aziendali agricole (stalle, magazzini, cantine), tracimazioni di fiumi (Ombrone e Arbia) e canali, smottamenti e frane che hanno messo in grande difficoltà la circolazione nelle strade rurali. Lo sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori che ha subito avviato un monitorAnche in agricoltura si contano danni ingenti. La violenta ondata di maltempo, con vere e proprie bombe d’acqua, che si è abbattuta soprattutto sulla Toscana ha provocato l’allagamento di terreni e strutture aziendali agricole (stalle, magazzini, cantine), tracimazioni di fiumi (Ombrone e Arbia) e canali, smottamenti e frane che hanno messo in grande difficoltà la circolazione nelle strade rurali. Lo sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori che ha subito avviato un monitoraggio sul territorio per fotografare la situazione e chiedere l’eventuale stato di calamità.
Emergenza – La situazione -avverte la Cia- è grave in tutte le province della Toscana. Particolari criticità si registrano nell’area Centro-Nord della regione, dalla Lunigiana a Siena. In Lucchesia la situazione più critica è quella in Garfagnana. Ma problemi si avvertono anche in Liguria e Emilia Romagna, dove le abbondanti piogge hanno messo in seria difficoltà le campagne. Dopo quanto avvenuto nelle scorse settimane in Puglia e in Basilicata (regioni che hanno registrato pesanti danni alle colture e alle strutture agricole), i disastri provocati dal maltempo, con inondazioni, frane, smottamenti, dimostrano -ricorda la Cia- come sia diventato necessario agire al più presto, visto che oggi il rischio idrogeologico in Italia coinvolge il 10 per cento circa della superficie nazionale e riguarda 6.633 comuni. Vuol dire che quasi un cittadino su dieci si trova in aree esposte al pericolo di alluvioni e valanghe. Purtroppo -rimarca la Cia- l’attenzione verso la salvaguardia del territorio resta scarsa e così l’Italia si trova ancora una volta a fare i conti con il problema mai risolto del dissesto idrogeologico. Eppure quanto accaduto in questi ultimi tempi rilancia l’urgenza di una vera politica di prevenzione ambientale
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