Il giorno dopo la violenta ondata di maltempo che ha colpito gran parte della Toscana nella giornata di lunedì, l’agricoltura conta i danni. Il primo report della Cia Toscana, che fin dalla mattinata di lunedì ha monitorato l’intera regione, non è ancora definitivo, ma i danni che emergono sono ingenti in molte province.
Il commento – «E’ necessario – commenta Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana – che venga intanto riconosciuto lo stato di calamità e che si proceda ad un riconoscimento dei danni subiti dalle aziende agricole, che come avviene ormai troppo spesso sono le più colpite. Quindi è il momento, anche se purtroppo lo diciamo da molti anni, di fare serie politiche di gestione del territorio, bisogna investire sulla prevenzione e sulla manutenzione, per non dover ogni anno ritrovarsi in uno stato di emergenza. I nuovi disastri di questi giorni – aggiunge Pascucci – sono un nuovo richiamo alla politica ed alle istituzioni: sulla difesa del suolo bisogna fare presto e bene»
Come sta la provincia di Arezzo – Danni alle semine appenaeffettuate di favino, medica e colza per erosione del suolo. In Valtiberina hanno tracimato i torrenti Cerfone e Sovara allagando i campi della piana di Monterchi, Anghiari e Sansepolcro, il poco tabacco rimasto da raccogliere ha subito danni. Su tutto il territorio provinciale, nessuna vallata esclusa, le poche colture in essere sono state gravemente compromesse, mais e girasole in particolare. I danni più evidenti sono stati arrecati agli argini dei fossi ed alle scarpate danneggiate dal flusso delle acque che scendevano in modo torrenziale anche questo su tutto il territorio nelle parti collinari. In alcuni casi sono state portate via anche delle recinzioni. A Lucignano, comune particolarmente colpito, c’è un produttore che doveva ancora raccogliere 8 ettari di pomodori che sono stati completamente allagati e quindi distrutti.
Come sta la provincia di Firenze – Verificati frane, smottamenti e allagamenti, causati dai fossi minori e dai versanti di campagna non regimentati. Allagamenti tra Firenze sud, Incisa, Impruneta dove ha esondato la Greve. Allagamenti anche a Ponte a Ema, nel Chianti, in particolare a Greve, in Valdelsa nei comuni di Barberino, Tavarnelle e San Casciano. Nella frazione di Sambuca, l’acqua mista a fango e detriti, proveniente dai terreni circostanti si è riversata nelle strade e per le vie del centro abitato causando allagamenti ad abitazioni, negozi e cantine.
Come sta Grosseto – L’Ombrone ha esondato nella parte a nord allagando diverse zone ma non essendo decorsa l’acqua non è possibile definire ancora una stima dei danni.
La situazione a Livorno – In Val di Cornia nessun danno dalle piogge che al momento nella zona sono state deboli e senza continuità. In Bassa Val di Cecina allagamenti soprattutto nel comune di Cecina, Bibbona dove alcuni fossi sono tracimati. Danneggiamento alla coltura del cavolo sia per asfissia che per interramento. Nell’area livornese si sono registrate piogge di bassa intensità.
A Lucca e Massa Carrara – Nelle aree montane sono avvenute microfrane ed esondazioni delle acque nelle strade e nelle case (causa mancata manutenzione delle zanelle da parte degli enti pubblici). In pianura rischio di esondazione del fiume Serchio e dei torrenti minori. Disagi per le aziende agricole nelle aree montane e collinari, per ora (ore 15.30) nessuna segnalazione dalla piana e dalla costa.
Il dato in provincia di Pisa – In provincia di Pisa ci sono state diverse situazioni critiche. Lungo il corso del Serchio nei comuni di Vecchiano e San Giuliano, ma senza danni di rilievo. Allarme anche il Alta Val d’Era lungo il corso dell’Era con disagi ed eventi franosi che compromettono la viabilità soprattutto nel comune di Volterra. La situazione più critica si è avuta per l’esondazione del fiume Cecina tra Saline di Volterra e Ponteginori. Allagati circa 200 ha di seminativi. I danni alle coltivazioni non sono tantissimi, semplicemente perchè le uniche coltivazioni in atto son quelle di prati di medica. Chiaramente i terreni arati da poco sono stati portati via in buona parte e si sono verificati dei ristagni che, se non verrà la bella stagione, accompagnata dalla tramontana, difficilmente potranno essere seminati. Danni anche per l’allagamento di alcuni fienili dove i primo piani dei rotoli di fieno e paglia, risultano compromessi. Sempre sul Cecina continua il fenomeno dell’erosione. Sono decine gli ettari di terreno agricolo che nel corso degli anni sono scomparsi e che continuano a scomparire. Preoccupazione degli agricoltori in quanto, avendo visto che una giornata di pioggia determina questi allagamenti, la situazione si potrebbe ripetere con le coltivazioni in atto e allora i danni sarebbero ben più ingenti.
A Pistoia – Agliana, Quarrata fino a Chiesina Montalese le zone più colpite. Esondati i torrenti Brana e Bure allagando i terreni. Difficoltà a quantificare i danni perché dipende dalle conseguenze del deflusso dell’acqua. Anche la zona di Ramini, pur non esondando fiumi è stata completamente allagata. Il settore vivaistico è stato quello più danneggiato dal maltempo, la gran parte dei vivai infatti si sono ritrovati sott’acqua per danni notevoli ancora da quantificare.
L’agricoltura di Siena conta i danni – Monitoraggio continuo in tutta la provincia dove la situazione è piuttosto drammatica. La furia delle acque e l’incuria degli argini ricchi di alberi e tronchi ha spazzato via molti ponti lasciando isolate aziende agricole e varie frazioni. È auspicabile che i futuri Consorzi di Bonifica operino bene, altrimenti si avranno ancora queste situazioni più o meno presenti in tutta la provincia; oggi se un frontista volesse provvedere personalmente a fare manutenzione e pulizia dell’alveo e degli argini è passibile di sanzioni amministrative e penali. Particolarmente colpite sono tutta la Val d’Arbia e l’alto Ombrone, il basso Merse, la Valdichiana e la Val d’Elsa. Sono state colpite pesantemente tutte le colture in atto soprattutto quelle dei terreni pianeggianti quali mais, colture orticole. Molto probabilmente avremo grosse perdite anche di olive nelle zone collinari che con le forti piogge sono cadute a terra e quindi non più raccoglibili. Altro problema riguarda le semine: alcuni avevano già iniziato la semina dei cereali e naturalmente adesso è tutto da rifare. Per la Valdichiana, torrente Foenna, a causa dei soliti problemi di incuria e lavori mal eseguiti per la manutenzione, hanno dovuto riaprire gli argini e quindi esondare a monte i terreni per evitare pesanti inondazioni a valle.