“Con la nuova Pac occorre mettere a disposizione della suinicoltura gli strumenti finanziari più adeguati per sviluppare la competitività del settore, attraverso il sostegno all’aggregazione dei produttori, per aumentare la produttività, ridurre i costi, accrescere il potere contrattuale, varare interventi per il sostegno di mercato in caso di crisi e per la gestione del rischio connesso al calo del reddito, alle malattie animali e altre calamità". Lo ha ribadito il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo al convegno “Nuova Pac e filiere suinicole: opportunità o minaccia?” nell’ambito di “Italpig”, alla Fiera del Bovino da Latte in corso a Cremona.
Nessun premio – Guidi ha ricordato che il settore suinicolo non ha mai beneficiato di nessun premio qualità; nessun aiuto per coprire i costi per il benessere animale o per rispettare la direttiva nitrati o le emissioni o per le valutazioni di impatto ambientale, ma soprattutto alla luce delle nuove strategie comunitarie, nessun incentivo per costituire Op o distretti. Considerato che la nuova Politica Agricola Comunitaria incentiva le aggregazioni dei produttori, Confagricoltura ritiene molto importante la possibilità di introdurre, anche attraverso i PSR, un “pacchetto carne suina” volto a favorire la definizione di una strategia di settore che comprenda ad esempio il ruolo delle Organizzazioni di prodotto, della programmazione produttiva della DOP dei prosciutti, la valorizzazione del prodotto nazionale con l’etichetta di origine.
Interventi – Oltre agli incentivi per l’avvio di nuove OP, che saranno previste nell’ambito dei piani di sviluppo rurale, per il presidente di Confagricoltura servono misure che favoriscano la produttività e la competitività degli allevamenti, un miglior accesso al credito, la promozione dell’export, l’innovazione di prodotto e di processo, lo sviluppo di reti di imprese e di distretto; oltre ad azioni volte a permettere di soddisfare gli adempimenti europei, come ad esempio nitrati, emissioni in atmosfera, amianto, biosicurezza. “Questa Pac, anche se non ci piace – ha concluso Guidi – deve essere utilizzata al meglio per rendere più competitiva la nostra agricoltura”.