“La politica italiana deve avviare precise iniziative per la tutela ed il rafforzamento del settore lattiero-caseario che, con un valore finale generato dalla filiera di 27,6 miliardi di fatturato, è il primo dell’agroalimentare italiano”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo, a Cremona, alla riunione degli ‘Stati generali del latte’ (che si è svolta nell’ambito della Fiera internazionale del Bovino da latte).
Tavolo latte – “Come è stato evidenziato dalla nostra Federazione di prodotto del Latte e ribadito al ‘tavolo latte’ presso il Mipaaf di mercoledì scorso, occorre dotarsi – ha osservato Guidi – di strumenti utili a sostenere il settore rispetto ai nuovi scenari che si aprono, soprattutto in relazione all’eliminazione delle quote produttive. Vanno utilizzate le nuove misure previste dalla nuova politica agricola comune, soprattutto per attivare strumenti di stabilizzazione del reddito da prevedersi nel programma gestione delle crisi cofinanziato dall’unione europea attraverso il Feasr (fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale)”.
“È necessario riflettere sulle azioni da porre in essere per irrobustire la filiera, in primo luogo cogliendo le opportunità offerte in tal senso dal ‘Pacchetto latte’ – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. E va costituita l’interprofessione che dovrà essere lo strumento istituzionale di mediazione finalizzato a facilitare il dialogo e la negoziazione del prezzo del latte tra le parti. Da molti è stata proposta l’istituzione di Commissioni uniche nazionali; però bisogna far sì che funzionino a dovere per non trovarci a replicare i problemi del settore suinicolo”.
Proposte – Il presidente Guidi ha ricordato poi le proposte di Confagricoltura a Bruxelles: “Servono mezzi di controllo della produzione europea quando si presentano stati di crisi del settore indicati anche dall’eccessivo stoccaggio dei principali prodotti trasformati”.
Altra urgenza, quella del mantenimento degli strumenti di mercato esistenti: “L’intervento pubblico e l’ammasso privato – ha concluso Mario Guidi – vanno mantenuti e migliorati tenendo conto degli andamenti di mercato e delle esigenze degli operatori”.