La stretta creditizia per le imprese agricole sta assumendo proporzioni allarmanti (-7% tra aprile e giugno di quest’anno), a confermarlo sono i dati forniti da Ismea. Questa contrazione– dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è preoccupante soprattutto perché si riferisce ai prestiti a medio e lungo termine (-7%) e su lungo periodo (-17,6%), elemento che rende ancora più complessa la pianificazione di impresa per gli operatori del primario. Gli agricoltori – continua Tiso – hanno più volte sollecitato il governo ad intervenire sugli istituti di credito per sollecitare l’erogazione di finanziamenti, ma ancora nulla d concreto è stato fatto in tal senso. La crisi del primario si sta aggravando ogni giorno di più e gli operatori del comparto agroalimentare fanno enormi fatiche per tener fronte ai numerosi costi quotidiani (è anche in questo modo che si spiega l’aumento in controtendenza del 29,2% dei prestiti per le spese correnti).
Il nostro auspicio – conclude Tiso – è che il governo convochi subito un vertice per far fronte a questa emergenza e per evitare la chiusura di migliaia di aziende del primario, che è bene ribadirlo, costituiscono ancora il fiore all’occhiello del made in Italy.
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