Inaugurato a Perugia il primo impianto di questo genere in Umbria. Al Frantoio il Nocciolino è iniziata l’era DMF Pieralisi Leopard 5, soluzione tecnologica della terza era per l’estrazione dell’olio di oliva, la tecnologia più avanzata dell’azienda di Jesi. L’inaugurazione si è svolta in una giornata di festa al frantoio del capoluogo umbro, che ha visto la presenza di autorità, addetti ai lavori e soprattutto agricoltori e produttori olivicoli.
GUARDA IL VIDEO Arriva in Umbria (Il Nocciolino-PG) il DMF Leopard Pieralisi
Dalla tecnologia DMF nasce LEOPARD (GUARDA IL VIDEO), la soluzione tecnologica della terza era per l’estrazione dell’olio di oliva. LEOPARD è l’unico estrattore a due fasi che produce una sansa disidratata simile a quella del tre fasi e che recupera la polpa della sansa, “pâté”, ideale per l’utilizzo agronomico e l’alimentazione zootecnica (e sono in corso prove da parte di Pieralisi per il patè per alimentazione umana). E’ l’unico, inoltre, in grado di coniugare la moderna tecnologia di estrazione senza aggiunta di acqua con la lavorazione partitaria grazie al dispositivo di svuotamento del tamburo. La serie LEOPARD è il risultato dell’impegno che Pieralisi dedica costantemente alla ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologiche d’avanguardia che aumentano la competitività dei propri clienti.
METODO DI LAVORAZIONE – Il DMF non richiede aggiunta di acqua, ma invece di produrre un unico sottoprodotto, divide questa frazione in due parti, una meno umida con finalità di combustibile ed una più umida costituita dalla polpa di oliva, contenente gran parte dell’acqua presente nel frutto.
DISPOSITIVO DI SVUOTAMENTO DEL TAMBURO – Possiede un dispositivo che, con l’aggiunta di pochissima acqua, permette di scaricare tutto l’olio presente nel tamburo ad ogni cambio di partita di olive, facilitando così la lavorazione partitaria. Quindi possiede i pregi della lavorazione senza aggiunta di acqua (due fasi) con in più la versatilità di una centrifuga che si adatta tanto alla lavorazione in continuo come alla lavorazione partitaria.
INFLUENZA DEI GIRI DIFFERENZIALI – Variando i giri differenziali della coclea si modifica il tempo di permanenza della sansa lungo la spiaggia del cono e di conseguenza l’umidità residua nella stessa sarà direttamente proporzionale alla velocità differenziale.
QUALITÁ DELL’OLIO – Le analisi degli oli estratti con i due sistemi a confronto hanno mostrato che non ci sono differenze significative tra i valori di acidità e analisi spettrofotometrica; mentre, per quanto riguarda il numero di perossidi, questo è risultato leggermente superiore negli oli estratti con DMF rispetto agli oli del tre fasi. Variazioni importanti sono, invece, emerse confrontando il contenuto in polifenoli totali che nella maggior parte delle prove effettuate è risultato superiore nell’olio ottenuto con il decanter DMF di circa il 30 % rispetto al tre fasi. Gli oli estratti con il decanter DMF sono risultati qualitativamente superiori dal punto di vista delle caratteristiche organolettiche, mostrando valori più alti sia di fruttato che di amaro e piccante, più aromatici, più verdi e con un quadro di sensazioni positive più ricco.
RESA – Dai dati ottenuti dalle prove effettuate, è risultato che i quantitativi di olio estratto con il decanter DMF sono maggiori sia come resa in olio (calcolata come peso dell’olio estratto sul peso delle olive lavorate) che come resa industriale (calcolata come peso dell’olio estratto sul peso dell’olio presente nelle olive). La resa in olio e la resa industriale del DMF sono risultate in media rispettivamente di un 1,3 % e di un 6,5 % in più delle rese del tre fasi.
CONSUMI – I consumi, sia idrici che energetici, sono ridotti rispetto alla lavorazione a tre fasi.
SOTTOPRODOTTI
SANSA – E’ possibile, regolando opportunamente i giri differenziali, produrre una sansa disidratata simile a quella proveniente dall’impianto a tre fasi (umidità tra il 45% ed il 58%), con un olio residuo sul tal quale tra 1,8 – 3,4%. L’impiego migliore per questo prodotto è l’invio al sansificio per l’estrazione dell’olio di sansa o l’utilizzazione come combustibile.
PATÉ – Questa è la vera novità di questo decanter che permette di separare, direttamente dall’interno del tamburo, una parte della sansa denominata “paté” costituita dalla polpa e dall’umidità dell’oliva senza tracce di nocciolino. Questa frazione, teoricamente potrebbe essere adatta a diversi impieghi (utilizzazione agronomica, alimentazione zootecnica, biomassa per la produzione di biogas nei digestori anaerobici, miscelato con reflui zootecnici) rappresenta non più uno scarto da smaltire bensì un valore aggiunto per il frantoio. Le analisi del paté ne hanno evidenziato
• un elevato contenuto di sostanza organica che lo rende ottimo per il compostaggio e l’utilizzo in campo
• un buon contenuto in proteina grezza e in fibra pregiata (composta da fibra neutro detersa e fibra acida detersa) che lo rende molto indicato come integratore nell’alimentazione zootecnica
• un basso contenuto di lignina, inferiore anche al quantitativo presente nella sansa denocciolata e paragonabile a quello di una sansa proveniente da olive denocciolate
• un residuo grasso la cui composizione acidica è del tutto assimilabile a quella di un olio extravergine di oliva, molto ricca, cioè, in acido oleico e con una buona percentuale in linoleico
• un elevato contenuto in composti fenolici (76-96 g/kg) che sono principalmente rappresentati da secoiridoidi e verbascoside
Parametro Valore
Umidità (%) 64,2-78,7
Carbonio organico totale (% ss) 56,8 – 60,8
Azoto totale (% ss) 1,3 – 3,3
Residuo siliceo (g/100 s.t.q.) < 0,01
Grassi (%) 4,2-6,4
Grassi sul secco (%) 11,4-30
Ceneri (%) 1,5-3,0
Proteine (%) 1,8-2,6
Carboidrati (%) 8,6-24,5
Energia (Kcal) 80-160
Caratteristiche del paté tal quale
Parametro %
sostanza secca 93,8
estratto etereo 29,0
ceneri 6,0
fibra neutro detersa 20,2
fibra acido detersa 14,8
lignina 8,8
proteina grezza 8,5
Valori ricavati da paté essiccato
MESSA A PUNTO DELLE CONDIZIONI DI ESSICCAMENTO DEL PATE’ DEL DMF E DETERMINAZIONE DELLA STABILITA’ DEL PRODOTTO IN FASE DI STOCCCAGGIO – Lo studio ha permesso di ottimizzare le condizioni di essiccamento mediante essiccatore a corrente d’aria del patè del DMF in miscela con farine vegetali, per ottenere un prodotto con caratteristiche che ne permettano l’uso zootecnico.
L’elevato livello di umidità del patè rende difficoltoso l’essiccamento diretto con il normale processo applicato nell’industria delle farine zootecniche. Si è quindi pensato di ridurre l’umidità del patè fresco in fase di pre-essiccamento attraverso la miscelazione con farine vegetali (soia e erba medica) normalmente impiegate nella zootecnia.
Patè + erba medica 10 %
Patè + soia 10 %
Patè + erba medica 5 % + soia 5%
Patè + erba medica 20 %
Patè + soia 20 %
Patè + erba medica 10 % + soia 10%
L’aggiunta di farine vegetali al 10% e al 20% oltre a diminuire l’umidità, permette una significativa riduzione dei tempi di essiccamento. Il processo di essiccamento non provoca effetti negativi sulla stabilità o la composizione acidica dell’olio residuo nei paté. Il prodotto che si ottiene dopo miscelazione con le farine ed essiccamento possiede buoni livelli sia di fibra pregiata e proteina grezza che di antiossidanti naturali, risulta praticamente esente da lignina e quindi di facile digeribilità. Il patè fresco insilato mantiene inalterate le sue caratteristiche per circa 1 mese. Il processo di essiccamento e l’aggiunta delle farine vegetali conferiscono al paté una maggiore stabilità nel tempo che si esprime con una ridotta perdita della componente fenolica e una maggiore resistenza dell’olio residuo nei confronti dei fenomeni di irrancidimento idrolitico e ossidazione..
CARATTERIZZAZIONE DEI PATE’ ESSICCATI ED ARRICCHITI CON SFARINATI DI FORAGGI E PROVE DI ALIMENTAZIONE ZOOTECNICA SU OVINI – Ai fini sperimentali sono state impiegate 20 pecore pluripare di razza Comisana divise in due gruppi al pascolo, di cui uno alimentato con un’integrazione a base di lino estruso e laminato e patè ed un altro alimentato con integrazione di solo patè, somministrato in entrambe i casi previa essiccazione dopo miscelazione con erba medica al 20%. I risultati ottenuti sono stati un miglioramento delle caratteristiche nutrizionali e dello shelf-life del latte alimentare e dei formaggi, legato all’incremento del contenuto di acidi grassi polinsaturi e di sostanze antiossidanti (l’alimentazione che ha permesso un maggior arricchimento è stata la combinazione lino + patè di olive).