Trento, brilla la stella della Stube Hermitage

Con i suoi 30 anni è uno dei più giovani chef stellati del panorama nazionale. Stiamo parlando dell’altoatesino Nicola Laera, che ha conquistato la sua prima stella Michelin a conferma della tradizione della Stube Hermitage del Biohotel Hermitage di Madonna di Campiglio (Trento) che si fregia del prestigioso riconoscimento dal 2008. Da una parte la tradizione della Stube Hermitage, ristorante stellato quando ancora a Campiglio nessun altro ristorante vantava un riconoscimento tanto prestigioso, mentre dall’altra l’entusiasmo di Nicola Laera, creativo ma amante dei prodotti locali, da fine 2012 executive chef del Biohotel Hermitage e della Stube Hermitage. Ancora una volta la famiglia Maffei ha seguito la sua intuizione e ha fatto centro.

La storia – Ha creduto in uno chef molto giovane, dando importanza alla sua esperienza, ha creduto in un ritorno alla gastronomia legata al territorio altoatesino, tradizionale e insieme creativa. Pur giovanissimo, Nicola Laera vanta una carriera lunga ben 6 anni come Sous Chef di Norbert Niederkhofler, venuta dopo una serie di esperienze tutte italiane e tutte in alta quota, nella sua terra d’origine, l’Alto Adige. E proprio dalla sua terra natale il giovane chef ama ricavare i prodotti freschi e gli ingredienti di stagione che entrano nelle sue ricette. Dal suo maestro, Laera ha preso la passione per gli ingredienti del territorio, minuziosamente selezionati in prima persona, alla ricerca di quei dettagli che rendono unico il piatto. Appassionato della materia prima, la sua cucina è un’incessante sperimentazione di nuovi abbinamenti e accostamenti culinari.

Sulla tavola – Il risultato è una gastronomia dal sapore schietto e deciso, che sa continuamente stupire il palato. Una cucina che parla del territorio, senza per questo rimanere imprigionata nella retorica della tradizione. Oltre che nella Stube Hermitage, la cucina dello chef Nicola Laera si può degustare anche nel ristorante dell’hotel, a disposizione degli ospiti, naturalmente in piatti e creazioni differenti. Sempre aperto, sia a pranzo che a cena, con una proposta “chilometro zero”, un percorso scandito dalle stagioni, dal sole che puntuale illumina la sala attraverso le ampie vetrate sulle montagne, panorama che dà l’idea di essere sospesi tra la terra e il cielo. A disposizione degli ospiti il menu gluten free e quello vegetariano, con ampia scelta di piatti ricercati; non manca una ricca proposta tutta rivolta ai bambini, per accontentare anche i gusti più delicati. Per informazioni www.stubehermitage.it

Claudio Zeni

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