Questa mattina il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria a Strasburgo ha approvato la riforma della politica agricola comune post 2014. Durante il suo intervento, Paolo De Castro ha ricordato come il voto di oggi rappresenti un risultato importante per l’agricoltura europea e per il ruolo che la partecipazione democratica, attraverso l’impegno del Parlamento europeo, ha avuto nella definizione di una delle politiche di maggiore impatto per l’Unione. Con questa riforma il Parlamento è infatti riuscito a dare nuova centralità al lavoro e all’impresa, puntando su giovani e ambiente, semplificando la parte burocratica e garantendo un ruolo di responsabilità agli Stati membri. Il presidente Comagri ha sottolineato che, nonostante questa riforma sia molto lontana dalla visione del Parlamento europeo, grazie alle modifiche apportate, è stato possibile migliorarla sensibilmente e con la revisione del 2017 si continuerà a farlo. Il risultato raggiunto oggi testimonia inoltre come il Parlamento non abbia rappresentato, come molti credevano, una complicazione nell’iter legislativo, bensì un valore aggiunto in termini di democrazia e di sintesi, riuscendo a dare ai 28 paesi dell’Unione una sola politica agricola capace di rispondere alle così diverse agricolture europee. Nei prossimi mesi, il Parlamento e in particolare la Commissione Agricoltura vigileranno con attenzione sulla Commissione europea, affinché nella stesura degli atti delegati applicativi della Pac sia rispettato l’accordo politico che Consiglio e Parlamento hanno così faticosamente raggiunto. Da istituzione democraticamente eletta, il Parlamento non si sottrarrà al ruolo di verifica dei poteri di delega che ha conquistato grazie al Trattato di Lisbona e lo farà con serietà e determinazione, lo stesso spirito che ha animato tutto il team negoziale durante questi tre anni: dare agli agricoltori e a tutti i cittadini europei una politica agricola più equa e più sostenibile, che sappia rispondere alle sfide del futuro.
IL MINISTRO DE GIROLAMO – L’esito positivo della votazione del Parlamento Europeo sia dell’intero pacchetto afferente la Pac che delle norme transitorie per il 2014 è una buona notizia. Questa approvazione è frutto di un lavoro intenso che è stato condotto in modo proficuo congiuntamente con la Commissione e il Parlamento Europeo e che è scaturito nell’accordo che tutti insieme abbiamo raggiunto lo scorso giugno. Il passaggio successivo sarà, quindi, nel prossimo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura dell’Unione che si terrà a dicembre a Bruxelles, nel corso del quale saremo chiamati ad approvare ‘in prima lettura’ in modo definitivo l’accordo . Ciò consentirà agli agricoltori di avere garanzia e certezze sul prosieguo della politica agricola comune dal primo gennaio 2014”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha commentato l’approvazione da parte della plenaria del Parlamento europeo della riforma della Politica agricola comune (PAC). Sono stati votati dall’Europarlamento i progetti di regolamento relativi ai Pagamenti diretti; allo Sviluppo rurale; all’OCM unica; al Finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC; alle norme transitorie per il 2014. Per quanto riguarda lo Sviluppo rurale, la votazione odierna definisce il quadro giuridico necessario per far partire al più presto i nuovi programmi, attraverso i quali saranno destinati al settore circa 21 miliardi di euro, tra fondi comunitari e nazionali, a partire già dal prossimo 1 gennaio. La Pac nel suo complesso muoverà, nel prossimo settennato, circa 52 miliardi di euro.