“L’Imu sui terreni che dovranno pagare i proprietari non conduttori renderà, in particolare per i giovani, l’affitto della terra ancora più difficile”. Lo ha detto Raffaele Maria Maiorano, presidente dell’Anga, commentando il decreto sulla seconda rata 2013 dell’imposta. A parere dei giovani di Confagricoltura questo provvedimento avrà comunque ricadute negative per lo sviluppo e per l’immissione di forze nuove nel settore. “Due sono le conseguenze. La prima – spiega Maiorano – è che il proprietario scarichi, comunque, sull’affittuario il costo dell’imposta,facendo diventare antieconomica l’attività,in particolare i primi anni; la seconda è che diventi sempre più difficile reperire terra”. A condurre un’impresa agricola attualmente c’è solo un under 35 ogni 12 over 55. Le aziende gestite dai giovani sono meno di 60.000, mentre molte di quelle gestite dagli anziani sono spesso senza eredi. Eppure l’agricoltura è uno dei pochi comparti che cresce in termini di appeal e di valore aggiunto e potrebbe costituire un’importante opportunità nella lotta alla disoccupazione. I drammatici dati sul lavoro giovanile diffusi oggi dall’Istat, per l’Anga, dovrebbero far capire che l’agricoltura è una realtà importante e che in campagna ci sono concrete possibilità di lavoro. “Invece, stranamente– conclude Maiorano – si continua ad andare controcorrente. Piuttosto che favorire e assecondare la forte propensione all’imprenditoria che caratterizza i giovani italiani, si impone l’Imu a chi affitta i terreni; il che rende impossibile per un giovane, che non proviene dal settore, diventare agricoltore”.
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