“La decisione della Commissione europea di bloccare per la sola campagna 2012-2013, l’import di agrumi dal Sudafrica contaminati dalla fitopatia black spot è una decisione che va nella giusta direzione, ma purtroppo timida e tardiva, che praticamente non sortirà alcun effetto, in quanto la campagna sudafricana è ormai terminata”. Lo sottolinea Confagricoltura in merito alle misure dirette ad arginare la diffusione della pericolosa malattia degli agrumi. “Non possiamo accontentarci di un segnale così debole dopo tutte le istanze che abbiamo fatto negli ultimi mesi – rileva Confagricoltura -. Da molto tempo chiedevamo misure restrittive per le importazioni di agrumi provenienti dal Sudafrica, e non solo, ed anche maggiore attenzione per agrumi interessati da altre fitopatie”. “A questo punto – aggiunge Confagricoltura – è necessario che la Commissione estenda queste misure anche alla prossima campagna di commercializzazione valutando, al tempo stesso, l’estensione delle misure restrittive ad altre fitopatie e alle produzioni originarie di altri Paesi”. “Ci auguriamo – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – che arrivi presto un cenno di attenzione nei riguardi di questo importante comparto per la nostra agricoltura, particolarmente sensibile alle minacce fitosanitarie provenienti da Paesi Terzi”.
Soddisfatta la Cia – Non possiamo che esprimere soddisfazione per la decisione del Comitato fitosanitario permanente Ue che ha votato per l’attuazione di misure che impediscono l’introduzione e la diffusione di agrumi che provengono dal Sud Africa a causa dalla malattia altamente contagiosa “Black Spot”, la cosiddetta “macchia nera”, già presente anche in Argentina e Brasile. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori che da mesi, insieme alle altre organizzazioni italiane ed europee, ha chiesto alla Commissione europea di intervenire sul blocco delle importazioni e rafforzare i controlli alle frontiere per evitare l’ingresso di gravi patologie. Secondo la Cia, quello dell’Ue è un intervento che va nella giusta direzione in quanto non possiamo permetterci di mettere a repentaglio la nostra produzione agrumicola già fortemente colpita dal “virus della tristezza”. E’ necessario, quindi, che Bruxelles utilizzi qualsiasi misura per evitare l’introduzione di agenti patogeni nell’area comunitaria che, oltre ad evitare deleterie conseguenze alle produzioni, potrebbero mettere a rischio le esportazioni verso i Paesi terzi. Quest’anno -ricorda la Cia- sono state 36 le partite di prodotto malato giunte dal Sud Africa e intercettate alle frontiere europee. Sempre nel 2012 l’Unione ha importato circa 600 mila tonnellate di agrumi sudafricani, circa un terzo del totale delle importazioni agrumicole in Europa. La Cia sottolinea che la misura comunitaria riguarda la campagna di commercializzazione 2012-2013. Per questa ragione è fondamentale che l’Europa proroghi il blocco anche per l’intero 2014. Dalle prime stime disponibili la produzione di agrumi dell’Italia per la campagna 2012/2013 -rileva la Cia- sembra avere un andamento molto positivo a seguito del favorevole andamento climatico. Le previsioni parlano di 3,3 milioni di tonnellate con un aumento delle esportazioni superiore a otto punti percentuali rispetto alla campagna precedente.