Circa il trenta per cento delle principali colture cerealicole mondiali, tra cui quelle di riso e grano, potrebbe aver raggiunto la massima resa possibile, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications.
Tra diminuzione e stabilizzazione – I rendimenti di questa tipologia di coltivazione hanno, infatti, recentemente oscillato tra la brusca diminuzione e la stabilizzazione. Dati che, suggerisce la ricerca condotta da Kenneth Cassman (University of Nebraska), rivelano che le odierne proiezioni delle future produzioni agricole in grado di garantire la sicurezza alimentare globale sono falsate e non attendibili. Questo perché si basano sulla premessa che le rese delle colture cerealicole siano in costante aumento, considerando le tendenze storiche che hanno permesso di elaborare previsioni estremamente ottimistiche. I risultati dello studio mostrano che la realtà è ben diversa e che i tassi dei rendimenti delle colture dei principali cereali si sono ridotti o interrotti in molte delle aree più intensamente dedicate nel mondo, tra cui Asia Orientale, Europa nord-occidentale e Stati Uniti. La sola stabilizzazione colpisce circa il 33 per cento della produzione globale di riso e il 27 per cento della produzione globale di grano.